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Sette ore di treno per andare da Cosenza a Potenza. Il viaggio “normale” di un treno del Sud
25 Giu 2013 09:24

Non c’è nulla di straordinario, purtroppo, di quello che vi vado a narrare. Una banale giornata di viaggio con treni meridionali nel tragitto Cosenza-Potenza.

Sono abituato. La tratta con gli orari puntuali delle coincidenze richiede da un minimo di 5 ore a una massimo di sei e mezzo.

Riesco a sbrigare la pratica che mi ha fatto tornare nella mia città e tutto contento punto verso il regionale delle 14, 50. Cambio a Battipaglia con larga possibilità di prendere il lumacone Intercity che viene da Roma. Se tutto va nel senso giusto arrivo a casa per le otto di sera.

Compro i giornali (alla stazione di Cosenza l’edicola è chiusa da mesi) e cibo e liquidi (sui treni del Sud sei affidato solo ai café express abusivi alla Manfredi).

Si parte. Fino a Paola chiacchiere con amici in svincolo per alte velocità. Io proseguo verso altra tratta. Come al solito sono capitato nel vagone nazista senza aria condizionata. Un controllore democratico ci mette sull’avviso e cambiamo scompartimento. Per fortuna ho una maglietta di ricambio e metto in borsa la polo bagnata di sudore. Mi metto a lavorare e leggere. Le soste si prolungano.

Il tempo lento scorre. Fermi per pezzi di minuti. Dopo Sapri realizzo che il viaggio è da calabrolumaca record. Ci fermiamo ancora. Il regionale è collassato. Scendiamo a Centola e possiamo prendere il regionale in ritardo partito da Sapri e diretto a Napoli. Il nuovo treno si affolla ma cammina. Scendiamo a Bartipaglia che siamo un battaglione. Ho inevitabilmente perso la coincidenza.

Ho tempo per protestare. Cerco il rimborso di un supplemento che non ho usato. Il ferroviere va in tilt e chima al telefono un superiore livell mentre la fila s’ingrossa allo sportello. Mi dà un modulo che non spedirò mai.

Chiedo dell’ufficio reclami. “Qui non c’è dovete andare a Salerno“. Vado alla Polfer per denunciare l’ ad di Trenitalia per truffa. Hanno chiuso. Vado a mangiare in un posto di ferrovieri mentre passano quattro cinque treni per Napoli. Prendo un nuovo regionale, di tipo moderno con la presa per il telefono. Partiamo con mezz’ora di ritardo. Sono le 22,23 e sto per arrivare a Potenza. Sette ore e 15 da Cosenza a Potenza. E poteva andare anche peggio.


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