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Web, sesso e privato in pericolo: la strega moderna
29 Set 2016 08:35

Un’ altra ragazza è finita nelle spietate grinfie del web. Dopo la tragica storia di Tiziana Cantone, una giovane di Pozzuoli ritrova in rete un video a sfondo sessuale che la vede protagonista.

La sfera del privato si restringe sempre di più. Purtroppo. Qualche riflessione si impone. Prima di soffermarci, però, sui pericoli del mondo virtuale, vorremo prendere in considerazione il mondo reale. Il mondo virtuale, infatti, in questi casi, non fa che amplificare e moltiplicare a dismisura ciò che realmente accade. E accade che gli adulti debbono prendere atto che i loro figlioli, sovente, giocano a farsi male. Alcuni non lo sapevano.

Altri avrebbero potuto immaginarlo. Per altri ancora è una vera mazzata in testa. Si impone, oggi più che mai, un’ educazione sessuale seria e ponderata. Senza paura e senza infingimenti. Guardando negli occhi la realtà e il tempo che viviamo. Senza puntare al risparmio.

Se ci sono valori, mete da raggiungere occorre conoscerli e apprezzarli. Chiarezza, innanzitutto, con i nostri figli. I valori in cui i cristiani hanno creduto e credono hanno sempre una spiegazione laica. “ Il cuore – scriveva Peguy – non è così distante dalla mente”.

La Chiesa nel chiedere ai credenti un certo stile di vita sentimentale e sessuale non lo fa per un capriccio. Al contrario, si preoccupa di farli incamminare sulla via del bene, risparmiando loro traumi e sofferenze inutili. Il sesso, nella vita di una persona, è fondamentale. Di sesso si vive, ma anche si muore. Nasconderlo ai nostri figli significherebbe con amarli. Dobbiamo aiutarli, invece, a non sprecare il meglio della loro giovinezza.

A non regalare al primo che arriva le perle preziose del loro scrigno. Viviamo un tempo zeppo di contraddizioni. La sessualità ha un ruolo importante nello sviluppo psico fisico dell’adolescente. Proprio per questo occorre conoscerla, comprenderla e viverla nel migliore dei modi. Arrivando – per quanto è possibile – a non dover rimpiangere domani le scelte fatte oggi. Non è facile ma è possibile. Chi è la persona che mi cerca? Perché mi corteggia? Che cosa vuole? A un estraneo non si permette di entrare in casa. Non tutti debbono sapere tutto. Non a tutti è concesso di vedere tutto. Gli adolescenti vanno aiutati a distinguere il tempo, i pericoli, le trappole dell’ innamoramento dall’ amore vero, tenendo conto che l’ età adolescenziale è instabile, volubile, mutevole. Gli adulti – non solo i genitori – sono chiamati a prendere dolorosamente atto che nell’ educazione dei ragazzi solo una piccola parte è destinata a loro, il resto lo apprendono altrove.

Che fare? Scoraggiarsi? No, ma nemmeno abdicare dal proprio ruolo. I nostri ragazzi hanno bisogno di essere aiutati, accompagnati, indirizzati. E chi li ama deve addossarsi questo peso. Certo con il mondo virtuale i ragazzi ne sanno più di noi. I filmati a sfondo sessuale che corrono sul web stanno a dirci che il mondo dei nostri figli è lontano mille miglia dal nostro. Ma è un mondo virtuale o reale? Questo è il dilemma.

Virtuale fino a un certo punto, poi diventa più reale del reale, anche quando il filmato arriva da sconosciuti che vivono al di là dell’ oceano. Il web è questo: un ottimo servitore, ma uno spietato padrone. Usato male, può rovinare – e di fatto sta accadendo – le relazioni. Non conosce la pietà. Per sua natura è algido. Affossa. Livella. Distrugge. Ecco che un errore – un peccato per chi crede – del passato di cui ti eri pentito e che avevi cancellato dalla tua memoria, può ritornare a fare male a te e a chi ti vuole bene. Occorrono regole precise. Al più presto.

Il web non può diventare il despota oppressore di questo tempo. Tutti hanno il diritto alla dimenticanza, alla privacy, all’ oblio. Nessuno deve sentirsi perseguitato da questo mostro senza testa e dai suoi scagnozzi con le teste di gallina. Per sua natura il web cristallizza i momenti. Li congela. Li blocca. Li eternizza. E tramanda alle future generazioni storie e immagini che vorresti dimenticare. Il web non perdona, ma condanna – alla delusione, all’ amarezza, alla morte psichica e a volte a quella vera – se usato senza discernimento. No, non è, come ha scritto Roberto Saviano la settimana scorsa, la “ bigotteria italiana” ad avere ucciso la povera Tiziana. Troppo elementare, limitato, provinciale questo discorso. Non esiste una “ bigotteria italiana” contrapposta a una “ spavalderia americana”. Esiste, invece, il dovere di aiutare i giovani a vivere bene la loro sessualità. A capire che con il fuoco è sempre bene non mettersi a giocare. A essere prudenti e non cadere nelle grinfie di queste moderne streghe che, prima o poi, finiranno per dilaniarli.


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