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Cara Elena, superiamo le divisioni e lavoriamo insieme per il bene della Puglia
13 Nov 2014 09:08

Cara Elena,
vedo soltanto ora la tua risposta e dunque mi consentirai – senza stucchevoli polemiche – una piccola replica alle tue osservazioni, punto per punto. Abbiamo deciso di parlarci in pubblico, visto che non lo facciamo mai in privato: è una buona soluzione, molto originale, devo ammettere che favorisce la trasparenza. E poi si sa che noi siamo a favore dell’innovazione, giusto? Bene, partiamo allora.

1. Lucera – La cosa che non riesco a capire è come tu faccia a distinguere tra liste civiche votate “dagli elettori nostri” e liste civiche “altre”. Quando io dico che esiste un civismo interessante che noi dovremmo intercettare e coinvolgere nel PD, tu mi rispondi con un’intervista alla Gazzetta che equivale a un pugno in un occhio, con dichiarazioni veramente inusuali, per pesantezza e virulenza, tra compagni di partito. Poi ora pretendi di sommare voti di certe liste civiche ai voti del PD. Ma la domanda è: che bisogno c’è di creare liste civiche da far votare agli elettori nostri? Forse perché i nostri elettori non vogliono votare per il PD? Il mio obiettivo è quello di avere anche a Foggia un PD che arrivi al 40%, senza trucchi e infingimenti. A Roma Gennaro Migliore e Andrea Romano entrano nel PD, consolidando il nostro elettorato: perché a Foggia il nostro elettorato dobbiamo frantumarlo tra mille sigle? Che cos’ha il nostro simbolo che non va? E comunque, civiche nostre o non nostre, come mai abbiamo perso tutti i comuni alle ultime amministrative (Lucera, San Severo, Foggia, Apricena), salvo rarissime eccezioni, tipo Volturino? Non sarà che con questi espedienti da apprendisti stregoni alla fine le elezioni si perdono?

2. “Meno semo e mejo stamo”. Vedi, Elena, in romanesco o in cerignolano, il concetto è lo stesso. Altrimenti dovresti spiegarmi per quale motivo le primarie nel “libero Stato di Cerignola” hanno regole diverse da tutto il resto del mondo e si svolgono in una data diversa da quelle regionali. Mi dispiace, abbiamo un’idea del confronto politico molto diverso. Sarà che io sono stato, almeno fino a qualche tempo fa, uno – per dirla con Nannni Moretti – sempre d’accordo con una minoranza. Mi auguro che abbia ragione tu: le Comunali di Cerignola saranno un ottimo test per verificare se una strategia di limitazione della partecipazione (“meno semo e mejo stamo”) sarà la chiave del successo oppure no. In bocca al lupo a tutti noi.

3. La tua assenza dal dibattito politico nazionale. “Sto studiando”, dici. Ottimo, me ne rallegro. La Puglia ha bisogno di un rappresentante a Bruxelles che per i prossimi 5 anni faccia un grande lavoro. Sei stata appoggiata alle Europee dall’intero partito pugliese: da Emiliano a D’Alema, tutti, da tutte le province, hanno fatto convergere i loro consensi su di te proprio per ottenere questo obiettivo, e altri candidati pugliesi sono parecchio più in fondo alla lista in termini di preferenze. Ora ci aspettiamo tutti che tu mantenga la parola con gli elettori, tuoi e degli altri, e che per i prossimi cinque (meglio: dieci) anni tu garantisca la rappresentanza della nostra regione al Parlamento Europeo e ti costruisca studiando quella specifica professionalità che è richiesta a chi in Europa, come Gianni Pittella, vuole avere qualcosa di significativo da dire.

4. Da che parte stai. “Da quella del PD nella sua interezza”, dici. Ottimo. Permettimi di dirti che il PD “nella sua interezza” ha un segretario nazionale ed esprime il Presidente del Consiglio dei Ministri. Ho visto che eri in prima fila a Roma alla manifestazione della CGIL dove il nome del nostro segretario è stato fatto oggetto di attacchi anche molto pesanti, e non ricordo tuoi interventi a supporto del governo, ma forse – come mi hai scritto – ti sei accontentata finora di aderire alle posizioni di chi dice, meglio di come avresti potuto fare tu, ciò che pensi. Per il futuro, tuttavia, mi piacerebbe di tanto in tanto sentire anche le tue ragioni di sostegno a questo governo e all’enorme sforzo che sta compiendo per cambiare questo paese. Sono fiducioso che tu possa esprimere parole preziose a sostegno del nostro partito e del nostro governo.

5. Quanto alla reciproca lealtà dei comportamenti: affare fatto. Cominciamo per favore con il non rispondere ad argomentazioni politiche con attacchi personali, che erano l’unico senso della tua intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno. E’ un modo di fare molto sgradevole, che peraltro nuoce ai bisogni del nostro territorio e dei nostri elettori. Essi si aspettano che un sottosegretario di Stato e un parlamentare europeo collaborino lealmente per il bene della propria comunità. Io sono a disposizione, mi auguro voglia esserlo anche tu. Il mio numero di telefono ce l’hai.

Buon lavoro,
Ivan

Leggi l’intervento di Elena Gentile


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