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Design, domotica ed ecologia: ecco il bagno del futuro “Made in Sicily”
28 Apr 2017 12:16

Il bagno del futuro tra design, domotica ed ecologia. Da stanza di servizio a mini spa. Si muovono su queste direttrici i progetti degli allievi del Laboratorio di disegno industriale del Corso di Studi in Architettura dell’Università degli Studi di Palermo.

Un lavoro proiettato nel futuro, che gli studenti, guidati dal professore Dario Russo, stanno facendo per conto di Desigea: start-up palermitana che si occupa di progettazione e disegno industriale.

L’obiettivo è sdoganare il bagno dal ruolo di locale “minore” e dalla funzione prettamente sanitaria, per farlo diventare una parte integrante del living. E se l’ingresso dell’elettronica e della multimedialità all’interno della toilette non è una novità assoluta, l’innovazione passa dalle caratteristiche migliorative del benessere dell’individuo.

“Il bagno del futuro – spiega Francesca Donato, amministratore unico di Desigea – deve tenere conto degli aspetti funzionali e ambientali, ma soprattutto mettere al centro la salute della persona. Dall’osservazione del mercato e delle esigenze dei consumatori, ci siamo accorti che oggi i progettisti realizzano bagni e sanitari seguendo esclusivamente criteri estetici”.

Oltre all’occhio però anche il corpo vuole la sua parte. E che dire del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico? “Rientrano in quelle caratteristiche migliorative per la vita di un individuo che vogliamo introdurre – risponde Donato – al pari di una nuova concezione di wc che svolga una funzione di prevenzione dei disturbi posturali. Il wc cambierà forma, così come il lavabo, affinché si possano svolgere le funzioni biologiche in modo comodo e corretto per il corpo. Agli studenti chiediamo che tutte queste indicazioni vengano tradotte in progetti concreti”.

Il bagno del futuro “Made in Sicily” sarà concepito con modulazioni diverse a seconda che sia collocato in luoghi pubblici (uffici, esercizi commerciali, aeroporti, campus universitari…) o domestici.

Gli allievi del laboratorio infatti saranno chiamati ad elaborare progetti in queste due direzioni.

“La sfida lanciata ai miei allievi architetti – afferma il professore Russo – è ardua. Non si tratta di riprogettare un prodotto che già esiste, ma di concepire una visione futuribile nella quale l’intero ambiente bagno viene configurato in modo funzionalmente, tecnologicamente, igienicamente migliore. Stiamo parlando di qualcosa che ancora non esiste: non di forme ma di funzioni che si risolvono in una configurazione-bagno innovativa, grazie anche all’uso sapiente – e spregiudicato – delle nuove tecnologie”.


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