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La cultura dell’irresponsabilità che vuole cambiare la Costituzione
26 Apr 2014 09:13

Tremo all’idea che mani sporche possano lordare l’infinita bellezza dei valori contenuti in questo documento che ci ha fatto uscire dalle macerie del dopoguerra e ci ha accompagnato per tutto il nostro cammino fino ad oggi.

Le regole non sono mai cambiate, son sempre state le stesse.

E’ cambiato, invece, il tessuto sociale che quelle regole, partorite da una classe politica matura e lungimirante, eticamente e culturalmente migliore, oggi sente come estranee.

E ciò non perché esse non siano più adatte, ma perché è il tessuto, che nel frattempo, è cambiato, in peggio purtroppo, e sta marcendo.

Ed ora il marcio vuol ammarcire anche quel che di buono resta di questa Nazione, modificando il suo DNA in nome di non si sa quali principi.

Resta, invece, l’enorme vuoto lasciato da una cultura che non è più, un vuoto colmato dai molti, troppi parolai che quotidianamente sentenziano di cose di cui non sanno, dall’obnubilamento della ragione, dalla devastazione dei diritti altrui e dall’oblio del senso di responsabilità.

La dilagante cultura (se così di può dire) dell’irresponsabilità produce solo esangui cellule destinate a rimpiazzare, e a non più rinnovare, quel che di buono ancora resta (invisibile ai più).

Ci vuole tanto coraggio, oggi, a rimanere coerenti, soprattutto nella difesa di questa Costituzione e dei valori che esprime.

E di coraggio in giro ce n’è davvero poco, purtroppo.


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