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La Picierno scrive a Rocco Hunt. “L’Italia può cambiare”
13 Mag 2014 08:05

Pubblichiamo di seguito la lettera che Pina Picierno, deputata Pd e candidata alle Europee ha scritto al rapper Rocco Hunt.

Caro Rocco Hunt,

comprendo la tua delusione che è comune a quella che anima molti giovani del Sud. Ragazzi che, come hai detto nell’intervista a l’Espresso, si sentono “i neri d’Italia” e credono che un politico li possa rappresentare. Ma tutto cambia. E non solo per fortuna o per grazia di Dio. Tutto può cambiare quando si decide di impegnarsi per portare avanti i valori e gli obiettivi in cui crediamo. Proprio quello che tu sostieni: un giorno buono deve arrivare per tutti. E siamo noi a doverlo fare arrivare.

Tu citi nell’intervista il rapper americano Nas: lui non credeva che la politica potesse rappresentare i neri. E ora alla Casa Bianca siede per la seconda volta un presidente nero. Pensa al rap. Una volta nessun rapper, e senza andare troppo lontano, penso a Lou x o gli assalti frontali, si sarebbe mai sognato di mettere piede ad un festival nazional popolare. Ma oggi come tu ben ci hai dimostrato la musica è cambiata. E si può rappare protestando come fai tu anche dal palco di Sanremo. E se questa fantastica rivoluzione ha toccato le note della musica che più ti piace perché secondo te non può avvenire nessun cambiamento in politica?

È vero che le rivoluzioni nel nostro paese sono tarde ad arrivare. E al Sud sono più lente. Ed è ancor più vero che gli insulti trovano consenso più facilmente delle leggi che questo parlamento ha varato per il combattere il dramma della terra dei fuochi, che tu bene canti e conosci. Ma le cose stanno cambiando. Non è vero che i ragazzi non siano rappresentati. Per la prima volta in Italia abbiamo un parlamento giovane, una classe dirigente che si sta rinnovando. Per la prima volta in questo paese il presidente del Consiglio ha 39 anni e conosce bene i problemi della nostra generazione. Io ho 33 anni e sono una parlamentare casertana da sempre in prima fila nella lotta alla mafia. Oggi guido la lista del partito democratico nella circoscrizione sud: un incarico di cui sono onorata e di cui sento il peso, perché non voglio illudere. E soprattutto non voglio deludere le speranze dei giovani come te. Io voglio portare in Europa quelle parole che tu hai imposto sul palco di Sanremo, dove mai in passato un rap meridionale avrebbe vinto.

Voglio che nel parlamento di Bruxelles si costruisca il riscatto di un Sud pieno di bellezze, che possono essere il motore della nostra ricchezza. Voglio che il coraggio dei ragazzi che coltivano le terre confiscate alle mafie trovi sostegno e fondi per continuare a crescere. Perché sono quei ragazzi che ogni giorno ci insegnano che le cose, in una terra che sembra segnata dal proprio triste destino, possono cambiare. Tocca a chi come noi ha visibilità incoraggiare i buoni esempi, raccontarli, portarli alla luce e lavorare per loro. Tutto questo si concretizza in una sola parola: impegno. E la politica senza impegno e passione caro Rocco non è vera politica.

Tocca a noi scegliere le persone giuste con la stessa cura con cui tu scegli le note giuste per un rap che funzioni davvero. Perché io credo che le tue parole possano essere più di una rima. Le conosco a memoria: “Quant’è bella la mia terra/ Mi manca quando parto/ Porto una cartolina di riserva/Questo posto non deve morire/La mia gente non deve partire/ Il mio accento si deve sentire/ La strage dei rifiuti/ L’aumento dei tumori/ Siamo la terra del sole/Non la terra dei fuochi/ Questa mattina per fortuna la storia è cambiata”. È quello che tu canti. È quello che possiamo rendere concreto. Ma bisogna impegnarsi. Per cambiare questa storia una volta per tutte.


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