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A L’Aquila nasce il museo del cinema
05 Ago 2014 08:48

Il sogno dell’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica” di allestire un Museo delle arti e dei mestieri del cinema finalmente diventa realtà.

Ci sono voluti diversi anni perché si realizzasse l’idea dell’Istituto di avere all’Aquila uno spazio, che potesse essere punto di riferimento per la cultura cinematografica.

Nel clima di ricostruzione post sisma può accadere anche questo, che la Biblioteca provinciale “Salvatore Tommasi”, oggi nei nuovi locali di Bazzano, certo lontano dalla centralissima Piazza Palazzo, sede storica e punto di riferimento di  tutti gli studenti e gli studiosi aquilani, metta a disposizione della Lanterna magica uno spazio dove realizzare il sogno di una vita.

Il Museo conserva “chicche” rarissime, patrimonio di oltre trent’anni di attività. Il fondo della costumista Marilù Carteny contiene bozzetti, figurini e disegni originali dei film di Francesco Rosi, Sergio Leone, Damiano Damiani e Luigi Zampa, accanto a quelli di Catia Dottori, per i film “La finestra di fronte” e “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek, e de “La scorta” e “Ultrà” di Ricky Tognazzi, solo per citarne alcuni.

Maria Rita Barbera ha donato l’intera collezione dei sui appunti per i film realizzati come costumista con Nanni Moretti, “Palombella Rossa”, “Bianca”, “La stanza del figlio”…

Non mancano pezzi di rara eccezione, come la moviola appartenuta al montatore del film di Michelangelo Antonioni o le attrezzature dell’aquilano Aquino Reato, pioniere delle prime edizioni dei film in piazza.

La cineteca, di recente, è stata intitolata all’attrice aquilana Maria Pia Casilio, scoperta da Vittorio De Sica che la scelse per il suo capolavoro neorealista Umberto D.. Seguirono poi Pane Amore e fantasia, Pane amore e gelosia, Totò e il medico dei pazzi e tanti altri film della commedia italiana di quegli anni. La cineteca conserva più di 1500 film in pellicola 35 e 16 mm, un fondo sottoposto a vincolo di tutela nel 2006 dal Ministero per i beni e le Attività Culturali, tra cui introvabili pellicole del cinema muto, i classici del cinema italiano, i cult movies e una sezione dedicata interamente all’abruzzesistica.

Vi è poi un laboratorio di restauro digitale, secondo solo a quello di Bologna.

Insomma un’area di eccellenza per la diffusione della settima arte, non poteva mancare a L’Aquila, da sempre città catalizzatrice, grazie a La Lanterna Magica, di grandi nomi del cinema, nazionale e internazionale e di grandi intuizioni come “Una città in cinema” che tra la fine degli anni ’70 e la metà degli ’80 portò il capoluogo al centro dell’attenzione mediatica artistica nuova e innovativa.


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