';

Adesso la parola futuro non mi fa più paura
17 Dic 2014 08:23

La parola “futuro” si è spogliata delle vesti minacciose e forestiere con cui noi giovani siamo abituati a concepirla, indossando i panni che profumano di progresso e di casa.

E’ questo in sintesi il senso che mi porto dentro della mia prima esperienza alla Resto al Sud Academy e  dell’incontro che si è tenuto nel cuore di Taranto pochi giorni fa.

Nonostante le lezioni tenute da Marco Agosti (executive producer di Tiscali) e Mirko Pallera (co-founder di Ninja Academy società leader nella formazione nel settore dei social media)  fossero aperte al pubblico, ho vissuto le due giornate come un percorso intimo e quasi spirituale.

L’obiettivo dell’Academy è proprio quello d’ invertire la tendenza del nuovo fenomeno dell’emigrazione. Infatti solo nel 2013, più di quarantamila giovani hanno lasciato l’Italia con lo sguardo vitreo e asciutto di chi non crede più a niente, con in mano una variante moderna (e zeppa di titoli di studio) della valigia di cartone.

Il progetto culturale “Resto al Sud” ha scelto di dare la possibilità a sei giovani dei quartieri difficili del Sud, tra i quali ci sono anch’io (come rappresentante di Scampia), di riscattarsi e riscattare la propria terra d’origine attraverso un corso di formazione (e sensibilizzazione) digitale.

Il digitale, infatti, oltre ad essere un settore in crescita, non conosce discriminazioni o barriere territoriali.

Finché si resta “coraggiosi, competenti e leali”, così come suggerito da Francesco Pugliese amministratore delegato di Conad (principale sostenitore del progetto) si ha sempre qualcosa da offrire, a prescindere dalle difficoltà o dalla provenienza.

Anzi, in questo caso, la provenienza da una situazione di svantaggio costituisce un motore propulsore che raddoppia la volontà di fare, la volontà di restituire al nostro Sud quella generazione che sta perdendo, quella prosperità antropologica e materiale che si merita.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento