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“Come fai sbagli”. Intervista a Enrico Ianniello
10 Apr 2016 08:35

Esiste un modello educativo perfetto? E’ giusto dire sempre di sì ad ogni richiesta dei propri figli oppure è meglio mettere dei rigidi paletti? Cos’è meglio fare? La cosa certa è che sicuramente il mestiere del genitore è quello più difficile al mondo.

Co-prodotta da Rai FictionPaypermoon ItaliaElephant Italia, prodotta da Mario Mauri e diretta da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco,Come fai sbagli” è la fiction di Rai1 che affronta forse una delle tematiche più difficili, ovvero il rapporto tra i genitori e i figli. Sotto la lente d’ingrandimento troviamo due famiglie: gli Spinelli, molto liberali e progressisti,  e i Piccardo, molto più tradizionalisti e conservatori.  Tra i protagonisti, troviamo anche il gentilissimo Enrico Ianniello che impersona Paolo Piccardo, un preciso, puntuale e anche pignolo padre di famiglia.

Ogni domenica ti vediamo nella nuova serie di Rai1 “Come fai sbagli”. Perchè hai accettato di entrare a far parte di questa fiction?

Perchè mi permette di raccontare un padre alle prese con un mondo ideale che vorrebbe per sé e per i suoi figli. E’ un papà che combatte ogni giorno tra il Paolo Piccardo che vorrebbe essere, ovvero un uomo perfetto, e il Paolo Piccardo che è. Come spesso avviene, la vita gli sfugge di mano e lo mette dinnanzi a una serie di difficoltà che dovrà risolvere.

Interpreti Paolo Piccardo. Cosa ci racconti di lui?

E’ dirigente di un’azienda di caminetti e un padre di famiglia. Paolo è un uomo molto preciso,  rigido anche; la sua giornata è molto ben organizzata, gli orari sono sempre ben definiti, è assolutamente necessario rispettare le regole. Ben presto, Paolo si renderà conto che la vita non può essere fatta di solo di precetti ben precisi e saranno proprio i suoi figli a farglielo comprendere.

C’è qualcosa che ti accomuna e qualcosa che invece ti allontana da Paolo?

Posso dirti che sono molto differente da lui. Molto spesso accade che a vestire i panni di personaggi molto lontano da te ci si metta dentro il disaccordo che si prova nei loro confronti, anche se, continuando a impersonarli, ti viene il dubbio se sono così distanti dalla tua persona. Con Paolo posso avere in comune il fatto che una persona insegue sempre l’idea che si è fatto di se stesso piuttosto che limitarsi a quello che è in effetti.

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Si parla di due famiglie, i Piccardo appunto e gli Spinelli, con i relativi figli. Che tipo di famiglie sono?

Sono famiglie completamente opposte.  I Piccardo sono una famiglia che si affida moltissimo alle regole e al loro rispetto, ma comunque guidata dall’amore per i propri figli, dal fatto di non fare loro commettere gli stessi errori. Viene fuori così la componente fondamentale che secondo me mantiene insieme una famiglia e che sarebbe bello mantenesse insieme anche la società, ovvero  l’amore per chi non è come te. Gli Spinelli invece sono la tipica famiglia “allargata”: una figlia di un primo matrimonio e un bambino della nuova coppia formata da Walter Spinelli e Valeria; qui si respira un’aria rilassata perché la sveglia suona tardi come se fossero un po’ tutti accampati e sempre in pigiama, anche se gli scontri tra genitori e figli non mancano.  Nel conflitto tra queste due famiglie così diverse, nascono le situazioni di commedia più divertenti anche perchè i figli saranno attratti tra loro. La legge dell’amore dice infatti che gli opposti si attraggono e si respingono allo stesso tempo. Secondo me, chiunque di noi è un po’ Piccardo e un po’ Spinelli.

Questa fiction affronta un argomento più importante di quanto non si creda, ovvero quello del rapporto tra genitori e figli. Il titolo della serie tv è “Come fai sbagli”, perchè questo titolo? E’ davvero così?

E’ totalmente così! Hai una sola possibilità, cioè quella di fare del tuo meglio oppure abbracciare il fallimento. In qualità di genitore, è normale far sì che i tuoi figli non facciano i tuoi stessi errori ma è anche vero che di fatto tuo figlio ha una sua vita che non è detto sia esattamente quella che stai vivendo tu.

Posso chiederti che figlio sei? E come padre?

I miei genitori li ho persi molto presto purtroppo e ho dovuto rimboccarmi le maniche facendo il padre di me stesso. Prima di perderli, sono sempre stato un figlio abbastanza  indipendente e non posso far altro che dire Grazie a loro, perchè mi hanno dato la libertà di esserlo. Come padre, cerco di rispettare il carattere di mio figlio, facendolo crescere rinforzando quello che mi sembra di percepire sia suo.

Cosa rappresenta per te la famiglia?

E’ il  nucleo principale della società secondo me.  Al suo interno, bisogna sforzarsi di trasferire l’idea di società che ci piacerebbe vedere intorno a noi, principalmente il rispetto per chi non è come te.

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C’è qualcosa che vorresti arrivasse al pubblico di Paolo?

Vorrei che arrivasse l’idea di essere più noi stessi mantenendo vivi i sogni che ogni membro della famiglia ha perchè questi non si posso incanalare in una costruzione prefabbricata.

Dopo “Come fai sbagli”, dove ti vedremo?

Mi trovate sempre a teatro e poi da giugno inizio le riprese della quarta stagione di “Un passo dal cielo”.


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