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Il boom economico del Kurdistan in mezzo alle guerre
23 Set 2013 12:10

Mentre il Centro e il Sud dell’Iraq sono alle prese con una crescente violenza e con la lotta per il potere, che sta rischiando di portare il paese in una guerra civile, la regione del Kurdistan sta vivendo un boom economico e un’oasi di pace.

Erano poco più di due milioni e ottocentomila i curdi chiamati alle urne sabato 21 settembre scorso per il rinnovo del Parlamento con la speranza di un futuro migliore.

I candidati erano 1.129 per 111 seggi. La Commissione Elettorale Indipendente dell’Iraq (IHEC) ha annunciato che l’affluenza alle urne è stata del 73,9 per cento della popolazione curda. La più alta percentuale di affluenza è stata la città di Duhok con una partecipazione al 76 per cento.

Secondo i primi exit poll, il Partito Democratico del Kurdistan (KDP), guidato dal presidente Massoud Barzani, avrebbe ottenuto il maggior numero di voti. Sono seguiti da partito Gorran( il Cambiamento) partito fondato da Nawshirwan Mustafa, e quindi l’Unione Patriottica del Kurdistan, il partito del presidente iracheno Jalal Talabani.

Secondo molti gli osservatori stranieri presenti in Kurdistan. I dati degli exit poll possono essere veritieri, e quindi c’è una grande possibilità che il Partito Democratico del Kurdistan (KDP) possa vincere tra i 42 e i 45 seggi nel Parlamento.

L’attuale primo ministro del governo regionale curdo Nechervan Barzani ha descritto le elezioni come un “dovere civico molto importante” e si è congratulato con la popolazione dicendo “questa è una giornata storica per il nostro popolo del Kurdistan”. E ha continuato: “Il più grande vincitore è stato il popolo del Kurdistan”.

I risultati delle elezioni parlamentari sono previsti per giovedì 26 settembre.


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