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Il Calcio professionistico di serie A e B al Sud: bilanci di fine stagione e propositi futuri
15 Giu 2016 09:28

Con la conclusione dei playoff di serie B e gli ultimi verdetti del campo si chiude definitivamente la stagione per i maggiori club professionistici del sud dando il via ai bilanci dell’operato dei club in relazione agli obiettivi tecnici ed economici di inizio stagione.

Il Napoli, al momento calcisticamente  il club più rappresentativo dell’intero meridione, chiude la stagione con un secondo posto che migliora il pur ottimo rendimento del precedente anno: Sarri è riuscito ad unire spettacolo e rendimento dei propri giocatori portando la compagine partenopea anche a sognare, seppur per un breve periodo, il titolo nazionale. Solo una formazione come la Juventus dal rendimento ”extraterrestre” e supportata da un organico più competitivo specie nelle seconde linee ha impedito al Napoli di concretizzare il sogno. De Laurentis ovviamente gongola la sua creatura ed il suo allenatore e siamo convinti che, come ogni anno, punterà a pochi innesti funzionali al progetto calcistico del tecnico toscano, ma per esser competitivi anche in Champions League sarà necessario che essi siano di elevata qualità tecnica,tattica ed umana. Il futuro è in ogni caso roseo.

Il Palermo schiavo dei continui ribaltoni tecnici voluti dal suo Presidente e da scelte tecniche non all’altezza ha steccato l’obiettivo di una salvezza tranquilla ottenendo il minimo con il massimo sforzo. Il futuro dipende dalle intenzioni della Società chiamata a costruire un progetto tecnico serio che abbia continuità e raziocinio nelle scelte tecniche. La ricetta è semplice: scegliere un’allenatore e coadiuvarlo nelle scelte tecniche e di mercato indipendentemente dai risultati del campo; investire su giovani di qualità non basta se non son coadiuvati da una base di esperienza e qualità e da un progetto tecnico continuo e fermo: una maggiore freddezza e raziocinio nella gestione degli allenatori da parte del Presidente non guasterebbe. La piazza merita di più.

L’Avellino ha chiuso in maniera insufficiente e poco onorevole un torneo fatto di alti e bassi ma che con più raziocinio avrebbe potuto essere di altro rango. Un organico di fatto indebolito rispetto a quello messo a disposizione del precedente tecnico, Rastelli, ha impedito alla compagine irpina d’inseguire piazzamenti più prestigiosi. In questo la società, invece di fare autocritica in corso, ha di fatto scaricato le responsabilità sui tecnici supportandoli poco nel momento in cui gli obiettivi principali erano irraggiungibili e lasciando la compagine bianco verde esposta ad un finale irriguardoso per la piazza cui solo il ritorno tardivo del tecnico Tesser ha dato un senso raggiungendo con un po’ di anticipo la salvezza matematica. Il futuro si chiama Toscano, un tecnico passionale e di carattere su cui si costruirà il progetto tecnico in grado di far ambire l’Avellino ad un campionato di alta classifica: ma la qualità sul mercato si paga e quindi, la buona riuscita dipenderà inevitabilmente dal budget di spesa che la società metterà a disposizione delle idee del tecnico.

A Salerno il discorso è simile. Una media spettatori impressionante per la B e competitiva per la A  con punte di 28000 spettatori, non è stata sufficiente a garantire un campionato di transizione tranquillo alla neopromossa compagine del duo Lotito-Mezzaroma. Scelte sbagliate ad inizio stagione e poco funzionali alle idee del tecnico Torrente, unite ad infortuni (continui e con recuperi sempre lunghi ed incerti) e squalifiche hanno portato i granata sull’orlo del baratro. Il ritorno del tecnico della promozione, Menichini,  ha ridonato equilibrio alla squadra garantendo di massimizzare il rendimento di giocatori come Coda e Donnarumma (a mio parere la coppia di attaccanti meglio assortita della serie cadetta) ed ottendendo, seppur tramite l’appendice dei play out la salvezza. La piazza in questo è stata determinante sostituendo con la propria passione la presenza diretta e costante sul territorio della società. La Salernitana ed il proprio pubblico meritano ben altri obiettivi e dando per scontata la forza economica e la competenza di questa Società, rimane il forte dubbio che essa voglia realmente perseguire obiettivi ambiziosi con il sussistere della normativa che vieta le multiproprietà. Le intenzioni di Lotito e Mezzaroma saranno comunque presto chiare appena si conosceranno gli uomini che daranno sostanza al  nuovo progetto tecnico e si apprezzeranno le modalità di allestimento della nuova compagine. Sul tecnico circolano diverse voci: si va dalla conferma di Menichini all’investitura di Inzaghi Junior, a De Zerbi(voci d’ultima ora) ma il sogno della piazza rimane il ritorno di Delio Rossi (in merito il tecnico appare possibilista). Il Futuro societario rimane roseo per solidità economica, ma sul lato tecnico rimane un thriller, dando comunque per scontata la voglia dei Presidenti di non ripetere  gli errori di questa stagione.

Menzione d’onore per il Crotone ed il Cagliari. La prima conquista la massima serie con una programmazione seria iniziata la scorsa stagione e poi concretizzata con innesti mirati e di qualità in grado di garantire il definitivo salto di qualità unitamente ad un modello di gioco tra i migliori nella serie cadetta. Le basi per raggiungere la salvezza in serie A partirebbero dalla conferma di questo impianto tecnico tattico con giusto upgrade per renderlo valido nella nuova categoria, ma stride in questo senso la mancata conferma del tecnico Juric artefice della promozione. Tuttavia la società appare determinata a non deludere la piazza il ed è intenzionata a portare in città il tecnico De Zerbi: ma in questo caso potrebbe risultare un’azzardo rifondare il sistema ed il modo di giocare che ha portato alla promozione. Vedremo.

Per il Cagliari invece è per cosi’ dire una promozione scontata. Affidatosi ad un tecnico capace di coniugare risultati e qualità di gioco, la riconquista della serie A è passata dal mantenimento dell’ossatura della precedente stagione cui si sono aggiunti innesti di giovani ed esperti della categoria. Il futuro si chiama salvezza tranquilla. Le basi ci sono ma servirà sciogliere in primis il nodo della scelta del tecnico poiché su Rastelli sussiste l’incognita dell’inesperienza nella massima serie. Staremo a vedere.

Il Pescara di Mr. Oddo conferma invece il suo trend storico fatto di promozioni dalla B alla A attraverso progetti tecnici che non rinunciano mai ad un calcio propositivo e spettacolare. La svolta del campionato del Pescara oltre nell’innegabile qualità degli elementi della rosa (Lapadula su tutti) è nell’intuizione del Mister a ricercare, specie nel girone di ritorno, un maggiore equilibrio della squadra specie in fase difensiva: difatti il lavoro portato avanti in tal senso ha consentito di massimizzare il profitto di una fase offensiva da serie A traducendo il tutto in termini di punti in più in classifica. Il futuro passa attraverso Oddo o Zeman? Conta relativamente perché in entrambi i casi avremo continuità di modello di gioco.

Il Bari, fresco deluso dalla partecipazione ai play off paga una squadra che ha fatto del proprio rendimento altalenante una costante in tutto il torneo. Pecche essenziali si sono evidenziate a livello di organico in difesa. Le basi per ripartire ci sarebbero tutte ma la società attraversa una fase storica per cosi’ dire di trapasso che ne influenzerà inevitabilmente il futuro.

Diamo il benvenuto al Benevento che finalmente dopo annate passate ad inseguire il risultato storico della promozione in B lo realizza proprio nell’anno in cui meno se lo aspettava(anche se per organico ed investimenti il risultato era presumibile). Risorse economiche societarie ed entusiasmo non mancano per consentire ai sanniti di disputare un torneo più che onorevole. Rimane solo l’incognito della scelta tecnica: sembra al momento infatti ancora incerta la permanenza del tecnico Auteri.

Infine piccolo accenno al Foggia capace di far sognare la città per due stagioni ma incapace di capitalizzare sul campo l’obiettivo dichiarato della promozione in B. Il progetto si è rivelato vincente e la B si è persa sostanzialmente per aver steccato la partita di andata dei Play Off quando, al cospetto di un compatto Pisa il Foggia è riuscito a complicarsi la vita specie nel subire i due gol finali che hanno di fatto reso arduo il compito del ritorno. Appare innegabile che la società dauna ha investito tanto in questi due anni e quindi, inevitabilmente, il futuro passerà attraverso le risorse economiche che essa potrà mettere in campo per trattenere l’ossatura di una squadra già molto competitiva per la lega pro e soddisfare le richieste del tecnico De Zerbi in termini in primis di calcio mercato. Non a caso forse il tecnico ha sottolineato di voler restare anche senza alcun aumento personale purchè venga fatto di tutto per migliorare la rosa e vincere il campionato: di fatto trasferisce le responsabilità della propria permanenza alla società che sarà costretta, per questa mossa mediatica del tecnico, a rivelare le proprie reali intenzioni per la prossima annata. Sarà in grado di sostenere un’altra annata dispendiosa e d’investimenti per realizzare il sogno dell’intera città di Foggia? I tifosi dauni lo sperano..


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