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Il volto come password, ecco la prima app per iPhone con riconoscimento facciale. Made in Puglia
25 Giu 2013 17:44

Combinazioni di lettere e numeri, date di nascita, nomi di cagnolini e gattini. La ricerca della password perfetta e la loro memorizzazione è il tormento di tutti, oggi più di prima con gli smartphone diventati ormai un’appendice della nostra presenza online.

Se c’è però qualcosa che nessuno potrà copiare o rubare è il nostro volto e allora perché non usarlo per conservare i dati di accesso per social network, server o magari i nostri appunti?
Ci ha pensato Vito Bellini, sviluppatore 27enne di Polignano a Mare, in provincia di Bari, che per primo ha pubblicato sull’App Store della Apple “Facepartout”, un’applicazione che sfrutta il riconoscimento biometrico del volto per identificare l’identità di una persona.

L’idea nasce dal lavoro di tesi di Bellini, laureato alla triennale di ingegneria informatica al Politecnico di Bari: “Dopo alcuni test – racconta Vito – l’app è migliorata e può ancora farlo grazie al sistema di autoapprendimento che migliora il riconoscimento del volto del proprietario dell’iPhone anche con scarsa luce”.

Vito Bellini è nato non troppo distante da Copertino, quella in provincia di Lecce, ma è quella in California la vera meta che frulla nella testa: “In Puglia – racconta – le aziende tecnologicamente avanzate sono poche, il lavoro bisogna inventarselo da soli: certo se la Apple mi notasse, non so cosa potrebbe trattenermi”.

Un punto a favore del posto in cui è nato però Vito lo trova subito nel Politecnico barese e nell’incontro con il prof. Vitantonio Bevilaqua, docente di elaborazione delle immagini e interazione uomo-macchina: “Senza di lui – aggiunge Vito – non avrei mai avuto le conoscenze che ho e non mi sarebbe mai scattata la scintilla per sviluppare questa app: lui come altri docenti a Bari hanno trasformato in opportunità il limite di rimanere vicino casa”.


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