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In Puglia l’ex fabbrica diventa laboratorio culturale
27 Feb 2014 07:31

Ha avuto il merito di riqualificare e trasformare un ex stabilimento dismesso di San Vito dei Normanni (Brindisi) in uno spazio culturale e sociale, innovativo. L’idea è nata da Roberto Covolo, responsabile del progetto”Ex Fadda-Idee Extralarge“.

I 3.000 mq coperti e 15.000 mq all’esterno erano in stato di totale abbandono fino al 2011, quando un gruppo di ragazzi, professionisti e imprenditori locali, capeggiati da Roberto Covolo, ha deciso di ristrutturare la fabbrica per utilizzarla come luogo pubblico per l’aggregazione, la creatività e l’innovazione sociale.

È  stata una scommessa partita da un’idea che avevamo in testa: quella di provare a creare, lontano dai flussi principali di persone e iniziative in Puglia, uno spazio che potesse ragionare come se si fosse in una grande città europea. In questo momento utilizziamo circa 2.000 mq della struttura; li abbiamo resi fruibili attraverso un cantiere di autocostruzione in cui abbiamo coinvolto designer e architetti di tutt’Italia, insieme a volontari locali. Gli spazi sono dedicati a uffici, laboratori, sala prove, gallerie per le esposizione, spazi per workshop e lezioni. È uno spazio modulare, un posto così flessibile da poter essere, al tempo stesso, uno spazio per concerti e una palestra, un laboratorio di ricerca e una galleria d’arte“.

A fine febbraio nelle “stalle del Principe” sarà inaugurato “XFood“, un “ristorante sociale” che darà lavoro a persone disabili e che servirà solo menu a km zero.

Il progetto “Ex Fadda” è promosso dal Comune di San Vito dei Normanni e dalla Regione Puglia ed è gestito da organizzazioni del posto: “Siamo una trentina tra associazioni, giovani imprese, gruppi informali e singole persone che sviluppano progetti all’interno di “Ex Fadda. Stiamo organizzando una serie di attività che riguardano il rapporto tra impresa, cultura e sviluppo sul nostro territorio, perché la prossima frontiera da raggiungere è convincere il tessuto attivo di imprenditori della zona a mettere la faccia su questa operazione e a trovare un pensiero condiviso sul sostegno dei costi della cultura”.


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