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In Puglia l’innovazione parte dai bisogni dei cittadini
28 Apr 2014 07:59

Sperimentare percorsi di co-creazione di nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali con l’apporto fondamentale dei destinatari principali delle innovazioni, i cittadini.
A pochi mesi dall’avvio della sua attività, Puglia Smart Lab, il Living Lab di Puglia@Service(ammesso dal MIUR ai finanziamenti previsti dal PON REC 2007/2013) sta già suscitando l’interesse di Enti Pubblici, imprese e Amministrazioni che hanno avviato, e in alcuni casi formalizzato, i processi di adesione al progetto.

“Puglia Smart Lab – spiega il responsabile ingegner Lanfranco Marasso – basa la propria metodologia su un approccio all’innovazione di tipo open: in cui una pluralità di attori collaborano sinergicamente pur mantenendo una propria mission. La particolarità di Puglia Smart Lab – continua – consiste nel passaggio da una cooperazione di tipo PPP (Public-Private-Partnership), basata sul coinvolgimento di diversi attori del panorama locale, ad un modello PPPP (People-Public-Private-Partnership)“, che parte dal basso: ovvero dalla cittadinanza locale”.
“Cambia così – afferma Marasso – il ruolo del cittadino che, da semplice fruitore di servizi, diviene parte attiva nei processi di user-driven innovation contribuendo al cambiamento e alla rigenerazione della propria città”.

L’analisi dei bisogni della cittadinanza avviene attraverso due canali: uno reale, mediante l’organizzazione di eventi sul territorio, e l’altro virtuale, entrambi volti a raccoglierne e a analizzarne le esigenze.
“Il vantaggio di tale approccio – afferma ancora – risiede proprio nella non linearità del processo innovativo, che consente di valorizzare gli aspetti cooperativi e di considerare gli elementi di feedback condivisi tra gli attori come spunti di miglioramento.

Nel percorso verso il concetto di “open innovation” si parte da un modello a “Tripla Elica”, che prevede la creazione di una rete tra Università e centri di Ricerca, istituzioni pubbliche e PMI, e che in Italia si è tipicamente concretizzato nella figura del Distretto Tecnologico, per arrivare al modello a“Quadrupla Elica”, identificato nel Living Lab, che prevede il coinvolgimento dell’utente nel processo di co-creazione.

I vantaggi della rete abilitata dalla “Quadrupla Elica” si riscontrano non solo nei processi di produzione ed erogazione orientati al mercato, ma anche nell’ambito di iniziative relative alla creazione di servizi pubblici, o di pubblica utilità”. Attualmente il gruppo collabora attivamente con il Comune di Lecce nel processo di analisi e definizione di un piano programmatico per Lecce Smart City.

L’obiettivo ora è quello di continuare ad aggregare nuovi attori pubblici e privati e nuove community di utenti generando un ecosistema smart sempre più esteso e capillare.


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