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La vita di Massimo Troisi diventa una fiction Mediaset
23 Ago 2013 09:05

È entrato nell’immaginario collettivo con il tocco di un grande poeta, creando le sue storie intime e nel contempo universali. Come scriveva Roberto Benigni in una poesia dedicata a Massimo Troisi: ‘Con lui ho capito tutta la bellezza di Napoli, la gente e il suo destino”.

Inizieranno a fine ottobre le riprese, tra Roma e la Campania, della miniserie tv dedicata a Massimo Troisi, prodotta dalla Taodue: a prestargli il volto l’attore Fabio Troiano, visto recentemente sull’ammiraglia Mediaset in Benvenuti a Tavola, e come conduttore del talent musicale di Rai2 The Voice, e noto al grande pubblico per la serie tv Mediaset Ris Roma (sempre Taodue).

Ad annunciarlo all’ANSA il produttore Pietro Valsecchi che conosceva personalmente l’interprete di ‘Ricomincio da Tre, Scusate il Ritardo ”’Non ci resta che piangere” e ”Il postino”: ”erano anni che volevo realizzare questo progetto. Troisi è entrato nell’immaginario collettivo del nostro paese. Finalmente i tempi siano maturi per questa miniserie. In questi anni mi è capitato più volte di raccogliere le testimonianze di coloro che hanno lavorato a lungo con Massimo, da Lello Arena a Enzo De Caro, da Ettore Scola, a Benigni. È una sfida, ne sono consapevole ma credo sia doveroso rendergli questo tributo, molti giovani non lo conoscono e questo film spero possa essere un modo per farne apprezzare il grande valore di un artista straordinario e unico. Troiano è bravissimo e sono sicuro che riuscirà a rendergli il giusto omaggio”.

La sceneggiatura, firmata tra gli altri da Mizio Curcio ha tenuto conto dell’amore del personaggio e dell’impossibilità di rifare i suoi sketch. Non si rivedrà insomma un finto Massimo Troisi nell’Annunciazione. Ma la sua vita, quella di un uomo diventato mito. Nel cast ancora in via di definizione anche Nicole Grimaudo. Il 19 febbraio scorso Troisi avrebbe compiuto sessant’anni (nato a San Giorgio a Cremano nel 1953) – e il 4 giugno del prossimo anno saranno trascorsi esattamente vent’anni dalla sua morte, avvenuta nel sonno per un attacco cardiaco poche ore dopo aver terminato le riprese del film Il Postino (diretto da Michael Radford).

Nato da una famiglia umile, Troisi soffrì sin da bambino di febbri reumatiche e a soli 19 anni gli venne diagnosticata un’anomalia cardiaca per cui fu operato negli Stati Uniti due anni dopo. Il titolo provvisorio della miniserie che lo rievoca è ”Ricomincio da me”, la produzione, dovrebbe andare in onda su Canale 5 nella primavera del 2014. Dietro la macchina da presa il regista napoletano Luca Miniero (gia’ campione di incassi con Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord). Ha avuto la capacità  di raccontare, in un modo inimitabile, le emozioni, il dolore, la felicita’ con un registro drammatico-comico che lo avvicina alle grandi icone del secolo scorso come Totò ed Edoardo De Filippo. Nascosto dietro il suo singolare ”idioletto” linguistico – parole smozzicate, sospese, appena accennate ad indicare improvvisi ripensamenti – in bilico tra il dialetto e l’italiano, Troisi aveva fatto del frammento un tratto incisivo, l’espressione di una diffusa condizione esistenziale fondata sull’incertezza. E’ morto a 41 anni nel sonno nella villa della sorella Annamaria, nel quartiere romano de l’ Infernetto.

”Molti credono – come aveva ricordato Michael Radford – che Il Postino finisca con la morte del personaggio principale. Non è così. E quando Mario Cecchi Gori, il produttore, chiese se finire il film con una morte non fosse troppo deprimente, Trosi rispose: ”No, Mario, perché non c’è morte nei film”. E aveva ragione.


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