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Malattie della vista, innovazione al Policlinico di Bari: inaugurato l’Arco sterile
13 Dic 2017 19:47

Al Policlinico di Bari arriva l’innovazione tecnica e gestionale per qualità e sicurezza nelle operazioni mediche oculistiche uniche in Italia. Un’apparecchiatura adoperata in ambito militare e che per prima volta nel nostro Paese viene utilizzata in percorsi chirurgici soprattutto per i trattamenti delle maculopatie, le più insidiose malattie degenerative della vista. La Clinica Oculistica del Policlinico di Bari è la prima in Italia a possedere il cosiddetto Arco Sterile, un macchinario così potente ed efficiente che permette un percorso ‘fast track’, cioè una procedura accelerata, per chi deve sottoporsi ad interventi chirurgici minori di importante delicatezza e urgenza che non necessitano dell’apertura del bulbo oculare.

Si tratta della chiusura del cerchio visto che il Policlinico ha avviato già dal 2015 un processo di riorganizzazione della Clinica Oculistica avvalendosi di soluzioni tecnologiche avanzate di ingegneria clinica funzionali alla realizzazione di un ambulatorio chirurgico puntando sull’adeguamento dei locali destinati alla Clinica Oculistica; sulla formazione del personale medico all’utilizzo di tecnologie innovative di ingegneria clinica e la riorganizzazione del modello di erogazione delle prestazioni mediante l’utilizzo delle suddette tecnologie.

Il macchinario è stato mostrato nell’ambito dell’inaugurazione del Centro Terapie Intravitreali nella clinica di Oftalmologia. “E’ un macchinario che consente di fare interventi chirurgici – ha evidenziato Giovanni Alessio, direttore della clinica – con la garanzia di sterilità anche in un ambiente che non ha le caratteristiche della sala operatoria. Parliamo di trattamenti minori, ma potremo comunque allontanare dal circuito della sale operatorie la cura di diverse patologie”.

In Puglia ci sono 19 mila pazienti affetti da maculopatia essudativa, con un aumento annuo di circa 1500 pazienti e che ciascuno fa in media 7 trattamenti annuali. “Ora potremo abbattere i tempi di attesa migliorare la loro qualità di vita”.


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