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Nardò, la storia di Lupo: adottato, ora ha una casa
01 Feb 2018 19:09

Lupo, uno dei cani reimmessi sul territorio comunale di Nardò il 25 settembre dello scorso anno, adesso ha una casa. Artefici della storia a lieto fine due ragazzi di Galatone, che lo hanno adottato.

Lupo era stato un po’ il simbolo delle prime reimmissioni di cani detenuti nei canili privati della provincia e sottoposti a un periodo di cura e sterilizzazione in virtù di una apposita ordinanza sindacale. Cinque cani di taglia media o piccola, presi in consegna dal canile Karà di Corigliano d’Otranto, furono riportati sul luogo dell’accalappiamento grazie a una operazione degli agenti di Polizia Locale, del consigliere delegato al Randagismo Gianluca Fedele e dei volontari dell’associazione “Mai più randagio”, che monitorarono poi il primissimo ambientamento degli animali per strada e il loro spirito di adattamento al nuovo contesto.

Un’operazione dalla doppia valenza, economica e civile. Da un lato, infatti – spiegano dal Comune di Nardò -, c’è per l’ente un risparmio di diverse migliaia di euro di costi per i canili, dall’altro c’è un approccio serio e responsabile al fenomeno del randagismo, senza nascondere la polvere sotto al tappeto rappresentata da chi abbandona i cani. L’obiettivo è fornire una opportunità ai cani e così è stato, almeno per Lupo e molto presto anche per Grace, altra cagnolina reimmessa lo stesso giorno che ha già ricevuto richiesta di adozione.

“Volevamo tutti – commenta il consigliere Gianluca Fedele – che questa fosse una nuova occasione per loro. Sono felice per Lupo e per gli altri che saranno adottati grazie anche alla costanza di Giusy Trianni, una volontaria cui vanno i miei sinceri ringraziamenti per il lavoro che quotidianamente svolge insieme alle altre per arginare il tristemente noto fenomeno del randagismo. I cani, va ricordato, spesso finiscono nei canili a causa di una scorretta custodia da parte dei proprietari che lasciano allontanare l’animale da casa, magari all’ora dei bisogni, con il rischio che perda l’orientamento. Nonostante qualche comprensibile resistenza, ho creduto fermamente nell’importanza delle reimmissioni, una misura che, affiancata alle altre iniziative, offre una seconda chance ai cani accalappiati e reclusi nei canili. Lupo ne è la prova più significativa. Sono certo che col supporto di tutti gli operatori si possono presto ridurre i numeri sia degli abbandoni, sia dei cani in canile”.


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