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Merci sequestrate ai poveri: Protocollo d’Intesa a Oristano
16 Nov 2017 22:34

Le merci con marchio contraffatto, sequestrate dalle forze dell’ordine, saranno ridistribuite a poveri, indigenti e bisognosi. Non è la prima volta che accade, ma in Sardegna ora c’è un Protocollo d’Intesa che velocizza e formalizza tutte le operazioni. A firmarlo, nel Tribunale di Oristano, sono state la Procura della Repubblica e la Caritas diocesana, a cui saranno consegnate le merci sequestrate.

“Risparmiamo sui costi di distruzione della merce, evitiamo uno spreco inutile e consentiamo alle istituzioni di essere più vicine alle persone che vivono in condizioni di difficoltà, sofferenza o emarginazione“, ha spiegato il procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso.

L’”Accordo di solidarietà” a cui le istituzioni – evidenziano – dalla hanno dato vita e che per ora nell’Isola appare l’unico del genere, è un primo importante segno di collaborazione tra gli Organi dello Stato, della Chiesa e quelli del volontariato, nell’intento di utilizzare al meglio, le merci oggetto di reato che altrimenti sarebbero andate al macero.

La prima donazione riguarda un carico di abbigliamento con marchio contraffatto destinato all’incenerimento presso l’impianto di Macchiareddu, a Cagliari. “Il Protocollo d’Intesa – ha commentato l’arcivescovo Ignazio Sanna – è una forma esemplare di collaborazione tra l’autorità civile, quella religiosa e il volontariato, che riuscirà a portare certamente maggior sollievo nelle crescenti situazioni di disagio e di povertà ben presenti anche nel territorio della nostra diocesi”.

L’accordo riguarda tutte le categorie merceologiche oggetto di contraffazione, dai capi di abbigliamento alle scarpe, dagli accessori alla pelletteria agli oggetti di simil-lusso.


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