';

#Rosario ha lottato, con lui tutta #Napoli, ma la #leucemia l’ha ucciso
06 Feb 2016 08:25

C’è una storia drammatica che va raccontata. La storia che riguarda un ragazzo che gioca a pallone e che un giorno, dopo una partita, avverte un forte mal di schiena e dolore alle gambe.

Si pensa ad un’influenza, ma davanti al perdurare, da un’ecografia all’addome viene fuori altra terribile verità. Leucemia. Una rara forma, molto violenta. E’ il 2012 e il ragazzo, che si chiama Rosario, inizia la chemio, poi affronta un trapianto di midollo.

Ma la malattia, tempo dopo, si ripresenta. Così si tenta l’impossibile.

Il Tg3 nazionale aveva dato notizia di un farmaco specifico per la leucemia, che poteva andare bene per Rosario, ma esso era commercializzato solo negli Stati Uniti e sperimentato al Primo Policlinico, ma senza autorizzazione di vendita in Italia.

Da lì nasce una battaglia, che sfocia con una pagina Facebook: “Bisogna salvare Rosario Fioretti, che tocca la cifra di 10.000 adesioni.

Ma non finisce qui. Si muovono in favore di Rosario numerosi personaggi provenienti da tutti gli ambienti. Dalla politica, all’arte, alla musica, allo spettacolo.

La madre di Rosario fa un appello al Tg3, dove dice: “Chiedo di mettere al più presto questa firma per autorizzare l’uso del farmaco, perché mio figlio peggiora giorno dopo giorno”.

Dopo qualche tempo, arriva la notizia. “Il farmaco per tentare di curare Rosario, grazie alla mobilitazione collettiva, arriverà a Napoli il 2 febbraio.”

Lo annuncia il consigliere dei verdi Emilio Borelli e Gianni Simioli, personaggio molto popolare nella città partenopea.

“Il professor Pane del Policlinico di Napoli ha confermato che il farmaco ha avuto l’approvazione dell’Ema (Ente europeo di controllo sui farmaci) anche per l’Italia.”

Si tira un sospiro di sollievo generale e si inizia a sperare.

Il professore dice che si sono attivati, dopo avergliene parlato, anche il ministro Lorenzin ed il governatore De Luca.

Ma il 4 febbraio la triste notizia. Rosario non ce l’ha fatta. A nulla sono valsi tutti gli sforzi del personale medico del Cardarelli.

Il cuore immenso di Napoli ce l’ha messa tutta. Ma il male ha vinto. Grazie Rosario. Hai lottato come un leone e sei da esempio per tutti.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento