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Taranto: alla scoperta del Museo Marta
06 Mar 2017 08:00

Il Museo archeologico di Taranto è certamente la sorpresa del 2016, confermando il trend positivo in questi primi mesi del 2017. Il Marta ha registrato un incremento delle viste di circa il  50% che soltanto in parte può essere  riconducibile all’apertura del secondo livello espositivo.

La Direttrice Eva Degli Innocenti è orgogliosa della “sua creatura”

Il Marta chiude il suo primo anno di autonomia con il segno più. «Siamo il terzo museo pugliese per visitatori e tra i primi 55 d’Italia» commenta Eva Degli Innocenti, Manager di uno dei trenta big musei italiani, voluto dalla riforma dei Beni culturali del Ministro Franceschini. La Direttrice ha tracciato numericamente il primo bilancio della sua opera iniziata il 1° dicembre 2015: «Nel 2016 i visitatori sono stati 82.328 con incremento di quasi +50 % rispetto al 2015 e di +60,46 % d’incassi da bigliettazione, con 176.378 euro nel 2016 rispetto al 2015, ed un incremento del +28,3% d’incassi da oggettistica ed editoria con introiti pari a 161.485,27 euro».

Il Marta, il più antico museo nazionale della Puglia, racconta il proprio territorio attraverso oltre duecentomila reperti che si intercalano dall’età arcaica all’alto medioevo. Un tesoro che costituisce un forte appeal per i turisti italiani e stranieri, con Francia, Germania e Regno Unito come principali nazionalità visitatrici.

L’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, Flavia Frisone docente di Archeologia dell’Università del Salento terrà al Marta un panel dal titolo: “Magna Grecia…femminile plurale”, inizio ore 16.30

Marta: qual è stata la rotta intrapresa?

La finalità del Museo Archeologico, sin dall’inizio, è stata quella di raccontare la storia pugliese e tarantina nello specifico, di fare da  trait d’union  fra gli uomini e le donne del passato con quelli del presente e del futuro.

È in questo solco che opera la Direttrice Degli Innocenti, che evidenzia «la vocazione di museo diffuso, che mi ha spinto – ha  riferito il 13 gennaio alla stampa – a promuovere un dialogo con le istituzioni e la popolazione, attraverso le sue istanze. Lungi dal volere essere un luogo di cultura accademica distante dalla vita reale, il Marta genera infatti attività pensate in funzione di fasce di pubblico e comunicazione differenti. La ricca quantità dei reperti esposti è stata analizzata attraverso visite tematiche e laboratori didattici».

«Per quanto riguarda i visitatori provenienti dal territorio jonico – commenta la direttrice – è stato gratificante verificare la piacevole abitudine di frequentare abitualmente il Museo e, attraverso i social, di informarsi sulle diverse iniziative: non a caso, il Marta è stato riconosciuto fra i musei più graditi d’Italia nei social network».

Il Museo come luogo di attrazione multidisciplinare, non di chiusura ma di apertura, che abbraccia:

la conoscenza, la didattica, l’archeologia, il restauro, la ricerca e l’espressione artistica in simbiosi con le associazioni e i talenti locali.

Gli esempi sono differenti e parlano di 133 attività programmate e 150 laboratori didattici sull’archeologia,  opere «che, attraverso l’equipe professionale del Marta – evidenzia Degli Innocenti – pongono le basi culturali delle nuove generazioni, stimolando il legame dei fruitori con le proprie radici».

Il Marta ha inoltre accolto nel 2016 trenta attività di studio scientifico e di ricerca, tra cui un progetto tuttora in corso a cura del Laboratorio di Archeometria dell’Università del Salento, in collaborazione con l’Università di Oxford e la Ricerca scientifica del polo museale, che è finalizzato alle analisi chimiche degli ori famosi in tutto il globo.

«L’entusiasmo dei visitatori coinvolti nelle iniziative ci rende orgogliosi e rende i nostri ospiti, ambasciatori di una nuova e positiva immagine della città di Taranto» ha dichiarato la Direttrice, la quale dopo aver avviato anche l’export museale (reperti esposti al Metropolitan Museum di New York e al Museo Nazionale Archeologico di Napoli), è all’opera anche per  l’anno in corso.

Diverse le iniziative in cantiere, che puntano alla internazionalizzazione dello scrigno archeologico, «così da contestualizzare  l’antichità dei reperti con le esigenze e le vitalità contemporanee» afferma la Manager a mostre con la proposta di avviare lo studio del progetto “Taranto e il mare” da poter sviluppare con gli enti territoriali, le cooperative dei miticoltori e l’Università.

Una full immersion nel mondo scolastico

Anche il mondo della scuola è stato coinvolto nel trend positivo del Marta: al momento sono otto gli istituti superiori di II grado che svolgono attività di alternanza scuola lavoro al Museo, con progetti specifici inerenti al piano formativo delle scuole stesse. Insomma, c’è di che essere soddisfatti. Il 2016 è stato un anno di “duro” lavoro, ma ne valeva la pena e anche l’anno appena iniziato si annuncia altrettanto impegnativo. Del resto, lo staff del Marta non si adagia sugli allori. Nel corso del 2017 sarà trasmesso da RAI Cultura il documentario “Mare Nostrum”, una parte del quale concerne il museo. È in fase di elaborazione una performance di esperienze immersive attraverso video mapping e light design per valorizzare la sede del Museo.

“Marta3.0”: innovazione

Il progetto “Marta 3.0”, finanziato nell’ambito del Programma Operativo (PON “Sviluppo e Cultura) europeo FESR 2014-2020 con 2.507.000 euro, pone l’obiettivo generale di rinnovare, integrare ed estendere l’offerta culturale del Museo, facendo uso delle più moderne tecnologie ICT ed erogando contenuti innovativi ed interattivi che prevedano il coinvolgimento emotivo e la partecipazione attiva e sociale del visitatore.

Programmazione culturale 2017

Si prevede l’acquisizione di nuove fasce di pubblico attraverso forum e workshop tematici in partnership con altre istituzioni e associazioni. Saranno riproposti con apposito bando pubblico i concerti al Museo. Per elaborare una strategia rivolta ad un target fi pubblico differenziato, si attueranno diverse attività collegate tra loro:

  1. Ricerca, conferenze, approfondimenti, mostre
  2. Corsi di formazione per docenti e guide, itinerari tematici mensili, conferenze, servizio di assistenza didattica per progetti e per alternanza scuola-lavoro, progetti su scala nazionale in collaborazione con il MIUR .
  3. Laboratori didattici quali restauro, catalogazione, tecniche di scavo, ceramica, decorazione
  4. Laboratori a tema.

L’inclusione sociale sarà un obiettivo-faro della politica culturale e sociale  del Museo, con progetti rivolti alle periferie di Taranto e alla Città Vecchia nonché ai centri di accoglienza per i migranti, con focus relativi alla storia del territorio a alla multiculturalità.

Il Marta dunque persegue lo scopo di uscire definitivamente da un’ottica provinciale per affacciarsi al mondo globalizzato attraverso l’innovazione sociale.


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