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Al cinema “Tiro Libero”. Intervista a Simone Riccioni
21 Set 2017 06:30

Dario è un campione di basket molto giovane; ha una vita costellata di successi; una buona famiglia, molte ragazze e una promettente carriera sportiva. Un giorno però il destino lo mette davanti a una prova molto dura; in seguito a una caduta scopre di avere la distrofia muscolare. Oltre a questo, viene anche condannato per aver insultato e umiliato una ragazza che gli aveva sfiorato il suv a svolgere un’attività sociale presso un centro di riabilitazione per disabili. Nella comunità di Don Bosco, Dario incontrerà Isabella, la ragazza per cui è disposto a cambiare.  A prestare dare anima e corpo, sarà Simone Riccioni che è anche ideatore e produttore di “Tiro Libero”.

Chi è Simone Riccioni?

Simone è un ragazzo molto semplice, pieno di sogni e con una grandissima voglia di essere felice.

Hai cominciato a muovere i primi passi quando eri davvero molto piccolo. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera?

L’amore per la recitazione è diventato sempre più grande e, allo stesso tempo, quando avevo il privilegio di recitare ero sempre più felice, per fortuna è diventato il mio mestiere.

Sei tra i protagonisti di “Tiro Libero”. Perché hai accettato questo ruolo?

E’ stato semplice “accettare” il ruolo, essendo io il produttore.

E’ il primo film che parla interamente di basket. Lo sport e in particolare questo sport cosa rappresentano?

Lo sport rappresenta un tempo di sana crescita per i ragazzi e il basket è stato esattamente questo per me. Avere un impegno sportivo aiuta i ragazzi a scoprire nuove amicizie e a sentirsi parte di qualcosa di importante.

Interpreti Dario. Ci racconteresti un pochino di lui?

Dario è un ragazzo arrogante, bello e molto viziato; insomma ha tutto ciò che desidera, ma un giorno il fato gli cambierà le carte in tavola e tutte le sue certezze crolleranno.

Dario è un ragazzo che cambia. Per te nella vita il cambiamento è fondamentale? Cosa rappresenta per te?

Il cambiamento è molto importante, bisogna tendere sempre al miglioramento di ciò che siamo sia come uomini ma anche come professionisti.

Cosa vorresti arrivasse del film al grande pubblico?

La speranza che la vita è bella e che si può cambiare, sempre.

I tuoi prossimi progetti? 

Sono molto scaramantico, ci sono parecchi progetti in cantiere ma acqua in bocca per adesso.


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