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Cure e viaggi della speranza per la figlia e la trappola dell’usura a pochi passi: la storia di due coniugi foggiani
10 Ott 2017 10:10

Quando i conti non tornano più e attorno a sé sembra diradarsi l’ossigeno, al culmine della disperazione e in cerca di liquidità, la speranza può assumere le pericolose sembianze dell’usuraio.

C’è chi, però, sa bene cosa significhi combattere contro una piaga come l’usura, ancor più in un’epoca come la nostra, di crisi perdurante. E in un’area come quella del Mezzogiorno. Tra quel senso d’impotenza e la scelta dell’unica apparente e ingannevole via d’uscita, si colloca la Fondazione Buon Samaritano – Fondo di Solidarietà Antiusura di Foggia, capace di aiutare a trovare una strada da percorrere fatta di comprensione, di collaborazione e di legalità.

E sulla pagina Facebook della Fondazione Buon Samaritano è Gianni, un volontario che da anni, come spiega, presta la sua opera nell’ascolto di coloro che vivono una storia di disagio e di dolore, esistenziale ed economico, ad affidare il racconto di una storia toccante ma carica di speranza di una coppia di coniugi foggiani.

“Voglio raccontarvi – scrive Gianni – l’esperienza di una coppia, venuta da noi nel 2015. La vita dei coniugi, con la nascita della loro piccola, affetta da una grave patologia, è cambiata in tutto. Per assistere quotidianamente la figlia, la mamma ha dovuto rinunciare alla sua attività lavorativa e il papà è stato costretto a ridurre notevolmente i suoi impegni, diminuendo così anche il suo reddito.Continue spese per cure mediche, viaggi della speranza, personale specializzato, fisioterapia, logopedia. I contributi economici previsti dalla Asl e dell’Inps non erano sufficienti a coprire le spese, e così la famiglia ha dovuto affrontare costi immensi per curare la bambina. Si è indebitata per oltre 30mila euro, compromettendo la propria situazione patrimoniale con diverse rate insolute del mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa”.

Fino a questo punto, si può ben dire che il racconto di Gianni vada a sdoganare, prima di tutto, la convinzione secondo cui, a cadere nella rete dell’usura, siano quasi sempre gli imprenditori con aziende in crisi a cui le banche negano l’accesso al credito che, nella speranza di evitare il fallimento, ricorrono al denaro contante subito, sull’unghia, dello strozzino. Qui, invece, si parla di due genitori come tanti, con un mutuo sulle spalle come tanti, ma con una lotta da portare avanti, tra costi esorbitanti per cure mediche e viaggi della speranza, contro la malattia della loro piccola.

In Fondazione – continua Gianni – i due genitori hanno confidato la propria condizione debitoria, che presentava mensilità arretrate e diversi altri passivi. Nessuna banca era disposta a ristrutturare la loro posizione. Il rischio di finire nella morsa dell’usura era altissimo, quello di perdere la propria casa ancora più alto. Ma la Fondazione arriva laddove gli istituti di credito si fermano per Crif compromesse o mancanze di garanzie adeguate. La mole di debiti, che sembrava insormontabile, è stata “riorganizzata” in un’unica rata sostenibile. E oggi la famiglia vive con più serenità”.

I coniugi foggiani continuano ad assistere e curare la figlia ma, come si augura Gianni, “con quella letizia e quella gioia, necessarie alla crescita della loro bambina e della loro unione”.

Nata nel 1995, quando, su impulso dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, si concretizza l’idea di raccogliere in un unico soggetto l’esperienza accumulata da tutti i soci fondatori nel campo del contrasto al fenomeno dell’usura, la Fondazione Buon Samaritano riesce fin da subito a produrre un’azione incisiva anche all’interno di un contesto nazionale. Oggi rappresenta un punto di riferimento certo e affidabile per chi è a rischio di usura ed è sempre in prima linea, anche sedendo accanto alle vittime nelle aule di tribunale.

Combattere contro il mercato illegale di denaro e  promuovere la cultura della legalità: questa la mission della Fondazione che può fornire suggerimenti, appoggio e sostegno grazie al contributo di professionisti disponibili e preparati, assolutamente volontari, che consigliano e aiutano nel percorso di uscita dal tunnel del disagio economico.

“Amici e amiche, – dice Gianni in chiusura del suo post sulla pagina Facebook – aiutiamo i fratelli che sono nel bisogno a fidarsi di Dio e della nostra solidarietà per trasformare esperienze di disperazione presenti in tante famiglie in prospettive di speranza”. Sono queste parole di Madre Teresa di Calcutta che guidano la Fondazione Buon Samaritano ininterrottamente da più di vent’anni.

 


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