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Fuga dal Sud, in dieci anni persi oltre 400 mila abitanti
30 Apr 2014 09:31

Un calo demografico che preoccupa: in dieci anni gli abitanti dei Comuni del Sud sono diminuiti di 420mila unità. E dal Mezzogiorno si fugge per la mancanza di lavoro.

È quanto evidenzia la Svimez sulla base di dati Istat, e contenuti nel numero monografico della Rivista economica del Mezzogiorno, presentato a Napoli. Al Centro-Nord, dati alla mano, nello stesso periodo la popolazione è cresciuta del 6,8% e la Svimez lancia la necessità di predisporre un piano di primo intervento e rigenerazione urbana come driver di sviluppo.

Nel 2013 il tasso di occupazione del Mezzogiorno si è fermato al 42% contro il 63% del Centro-Nord; a livello di aree urbane, la provincia di Milano arriva al 66,5%, Torino al 62%, Roma al 59%; al Sud invece Bari supera la media meridionale con il 45%, mentre Palermo e Napoli si attestano rispettivamente al 37% e al 36%.

Ancora più bassa l’occupazione femminile: se a Milano sono occupate due donne su tre, con un tasso di occupazione del 61%, a Napoli e a Palermo i numeri si invertono: solo una su quattro e’ occupata, pari al 25% (media Mezzogiorno 30%).

Penalizzati anche i giovani: se nel 2013 gli under 34 occupati al Centro-Nord sono il 48%, a Bari sono il 32%, a Palermo il 23% e a Napoli soltanto il 22%.

Impressionanti anche i numeri della disoccupazione: i giovani under 34 disoccupati sono a Bari il 33%, a Palermo il 38% e a Napoli addirittura il 44%.

”In dieci anni, in base ai dati disponibili dall’ultimo censimento – ha detto Riccardo Padovani, direttore di Svimez i Comuni del Mezzogiorno con popolazione superiore a 150mila abitanti hanno perso oltre 420mila abitanti, pari a un crollo quasi del 13%, Napoli ha perso 42mila abitanti, Palermo 29mila; nello stesso periodo i comuni del Centro-Nord sono cresciuti di oltre 530mila unità, con un incremento del 6,8%”.

Per questo secondo la Svimez è urgente un ”piano strategico nazionale e meridionale di primo intervento” che punti sulla rigenerazione urbana per trasformare il degrado a cui stanno andando incontro le città meridionali in un’opportunità di sviluppo e di ripresa della crescita.

Per Francesco Tuccillo, presidente dell’Acen, Associazione costruttori edili di Napoli, ”per rendere la città più moderna e competitiva è necessario puntare sulla riqualificazione urbana di vaste aree del nostro territorio”.

”In questo senso, mentre la filosofia del Piano Regolatore Generale sembra andare incontro alle esigenze di rigenerazione e della riqualificazione della città – ha concluso – le norme attuative da una parte e la troppa la burocrazia dall’altro, ne frenano la completa realizzazione”.


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