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I politici della #Calabria si ribellano al film che denuncia la #ndrangheta
27 Ott 2015 07:06

I sindaci della Locride hanno protestato contro la decisione di Sky di mandare in onda, in prima serata, il film “Anime nere“, il pluripremiato lavoro di Francesco Munzi sulla ‘ndrangheta.

“Danneggia l’immagine della Calabria” è la tesi sostenuta dai primi cittadini di Locri, Staiti e Sant’Agata del Bianco, il cui primo cittadino è presidente dell’Associazione Comuni della Locride.

Ma mentre “Anime nere” faceva incetta di David di Donatello, esordiva nelle sale cinematografiche “La Terra dei santi”, film del regista lametino Ferdinando Muraca, anch’esso sulla ‘ndrangheta. Un film che non ha avuto lo stesso successo, ma che ha fatto guadagnare al suo autore lo spazio in dibattiti, forum, convegni, incontri nelle scuole, tutti luoghi dove si è voluto parlare dell’organizzazione criminale.

Muraca entra nella polemica dei sindaci della Locride affermando: “Bisogna entrare nella piaga. E’ come un dottore che per curare un paziente deve farlo soffrire. Bisogna affrontare l’argomento – dice Muraca – perché credo che stiamo vivendo l’inizio di un profondo processo culturale – cosa fa la ‘ndrangheta lo sappiamo tutti, ma su cosa sia la ‘ndrangheta nei suoi particolari c’è molto da indagare.”

E’ stato chiesto a Muraca, nel corso di un intervista, quale sia la differenza tra “Anime nere” e la “Terra dei Santi”. Il regista ha risposto che il primo parla propriamente di ‘ndrangheta, il secondo di una faida. E che nel suo film c’è una speranza, una porta aperta.

Dall’altra sponda delle polemiche, a proposito del film “Anime nere”, il sindaco di Locri ha dichiarato: “Questo film da’ un’immagine terribile delle nostre terre e corrobora i peggiori pregiudizi sulla Calabria, vista come terra mafiosa e legata a regole arcaiche. Già l’abbiamo visto al cinema, ora vederlo entrare in tutte le case ci amareggia. Il film descrive una situazione irreale che esiste solo in qualche sparuto posto dell’aspromontano –  non sto dicendo che la ‘ndrangheta non esiste, ma noi la combattiamo ogni giorno con i fatti e l’impegno degli amministratori.”

Questa polemica somiglia molto a quella nata a Napoli a proposito della serie tv Gomorra.


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