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Il turismo silenzioso delle montagne del Sud. E la magia di certi incontri (video)
09 Giu 2015 05:24

Tra tutto ciò che si può elencare come caratteristica della nostra nazione, un posto d’onore bisogna riservarlo  alle montagne: le Alpi che le fanno da corona e gli Appennini che ne sono la spina dorsale.

Le Alpi contano tantissime vette over-4000: 82 cime principali e 41 sommità minori. Esiste da tempo un gruppo,  il “club 4000” che ha classificato queste vette ed è composto di soci che si prefiggono di salirle tutte.

Anche il Sud vanta un grandissimo numero di vette: gli over-2000. Di questi, 7  si trovano  nell’appennino tosco-emiliano, 10 nel Pollino e tutto il resto del totale di 261 vette si trova tra Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria e Molise.  236 vette principali e 25 sommità minori. La classificazione si deve al club 2000 che, analogamente a quello dei 4000 metri,  vanta un gran numero di soci impegnati a raggiungere tutte le cime.

Gli appennini dell’Italia del Sud sono tutti all’interno di parchi regionali o nazionali:

  • Il parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, le cui cime over 2000 sono 42 proprie del Gran Sasso (tutte in Abruzzo) tra cui la cima più alta dell’appennino, il Corno Grande con i suoi 2912 metri e 18 vette dei Monti della Laga (cime condivise tra Lazio, Abruzzo e Marche) la cui cima più alta è laziale, il Monte Gorzano, 2435  metri
  • Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tra Marche e Umbria, con 28 cime over-2000 di cui la più alta è il Vettore, 2476 metri
  • Il Parco Naturale Velino- Sirente, la cui vetta più alta è il Velino (2486 m) e vanta 47 cime over-2000, quasi tutti abruzzesi
  • Il Parco Nazionale della Maiella, con il Monte Amaro (2793 m) e  32 “duemila” tutti abruzzesi
  • I Monti Ernici-Simbruini, tra Lazio e Abruzzo, contano 9 duemila, il Monte Viglio è la cima più alta (2156 m)
  • Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise che annovera ben 59 cime di cui la più alta è il Monte Greco (2283 m)
  • I Monti Reatini, laziali, con il Monte Terminillo (2216 m) e altre 6 vette

A parte i dati, i numeri, le altezze, la cui trattazione dettagliata si può leggere sul sito del club 2000, queste montagne sono il solco indelebile nell’animo di chi le abita e di tutti coloro che, pur vivendo al livello del mare,  le hanno ogni giorno nel proprio panorama.

Più dell’80% degli over-2000 degli Appennini,  si trova in Abruzzo e non c’è nessun Abruzzese che nel descriversi non parli di loro. Ci sono luoghi  dove si scorgono in lontananza tutte le cime più alte e, da diverse angolazioni, ogni abruzzese  le sa indicare.

Ogni cima, ogni valle, ogni torrente, ogni cascata declina la bellezza dell’Abruzzo.

C’è un turismo silenzioso tra queste montagne, perché quanto vai in cima, o percorri una valle, o ti stendi su un prato d’altura, o guardi estasiato l’acqua che scorre tra lingue di neve, non c’è bisogno di parole.

In primavera le fioriture sono tutte esaltanti, come quella più famosa dei piani di Castelluccio sui Sibillini: violette, genzianella, asfodeli, narcisi, orchidee, gerani selvatici, gigli multicolore, garofani a pennacchio, “non ti scordar di me”, fragoline, aglio orsino, creste di gallo…

E poi gli animali selvatici che, specie al Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, dove si estendono ampie riserve integrali, si possono osservare, sentire e ammirare.

I paesi del Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, che ho rivisto dopo circa 10 anni, sono ancora tutti incastonati in mezzo al verde di faggi, querce e roverelle. Il lago di Barrea al mattino aveva un colore verde-blu e sembrava una pietra preziosa. Civitella Alfedena mi ha accolto con lo stesso bar, lo stesso albergo, le stesse vie, gli stessi giardini rigogliosi, la stessa zuppa di lenticchie e cicoria e poi lo stesso temporale della sera che, il mattino dopo, ha reso il cielo più azzurro dell’azzurro più bello.

E sui sentieri curati e ben segnalati che portano sul massiccio del Monte Marsicano, i panorami sono infiniti: paesi, montagne e la sensazione del mare, laggiù. Un fortissimo bramito di cervi mi ha segnalato di riscendere a valle, ché era in arrivo un temporale. Scendendo, su  un prato a 1500 metri di altitudine, l’incontro con una volpe.

Pensavo avesse fame e invece cercava compagnia. Si è lasciata accarezzare.

Resto al Sud. Anche per questo


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