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Le risposte (vere) che la terra dei fuochi attende
02 Mar 2015 07:34

Cifre ballerine. Percentuali altalenanti. Numeri che si ingrossano o si sgonfiano nelle mani di chi li manovra. La scienza è neutra, lo scienziato mai.

Che cosa sta accadendo nella “terra dei fuochi”? Quali sono le novità? È vero che “solo” 15 ettari di terreno agricolo risulterebbero inquinati?

La notizia ci viene dal governo e la accogliamo con la dovuta serietà. Purtroppo non è né completa né definitiva.

Diciamo subito che questa cifra è stata calcolata solo su 57 degli 88 comuni interessati. Diciamo anche che a questi terreni completamente avvelenati occorre aggiungerne altri che sarebbero inquinati solo parzialmente.

Per amore di completezza, diciamo ancora che luoghi come Ercolano (dove furono portati alla luce cento grossi fusti, schiacciati e arrugginiti, pieni di ogni schifezza) e “Cava Monti” a Maddaloni non sono stati annoverati nel conteggio.

Ci accorgiamo allora che l’entusiasmo che stava per scoppiare subisce un brusco rallentamento.

Noi desideriamo conoscere la verità per tentare di risanare lo stupro subito dalla terra che amiamo. Al di là delle percentuali, però, ci piacerebbe fare il ragionamento al contrario.

Dunque, alcuni terreni agricoli – da quando tempo? – erano completamente avvelenati.

Ma noi non lo sapevamo. Intanto, fino a ieri, venivano coltivati e i prodotti raccolti venduti e mangiati.

Chi avrebbe dovuto tutelare l’ ignaro consumatore?

Se allo stadio c’è un – uno solo – malintenzionato che minaccia i tifosi con una pistola, la polizia si allarma e corre ai ripari. Una vita vale l’ intera umanità.

Ma le cifre che ci vengono date riguardano solo gli scarti industriali interrati, niente invece dicono sulle sostanze tossiche che si sprigionano dai roghi che continuano a bruciare nelle campagne. Non solo.

L’angoscioso dramma di tonnellate di amianto sbriciolato e abbandonato nei viottoli di campagne, nei cassonetti dei rifiuti urbani, o, addirittura, impastato nel cemento non è stato nemmeno sfiorato.

Eppure si tratta di un orrore che da solo dovrebbe far saltare sulle sedie ministri, parlamentari, amministratori comunali e cittadini. Come potranno difendersi le nuove generazioni da un killer spietato come l’ amianto quando nemmeno sanno dove fu occultato? Identico omertoso silenzio sui rifiuti ospedalieri. E l’acqua? Ricordate la relazione del geologo Giovanni Balestri, allorché scrisse che il peggio arriverà tra una cinquantina di anni quando il percolato che si sprigiona dalle tonnellate di rifiuti industriali giacenti nella zona vasta di Giugliano avrà raggiunto la falda acquifera? E i tanti pozzi avvelenati che non risultano nemmeno censiti? Intano ieri una giovane mamma di 37 anni di Trentola e una bella ragazza non ancora maggiorenne di Marcianise, hanno dovuto dire addio alla vita.

La settimana scorsa volarono in cielo i “fidanzatini del Santobono” due stupendi bimbi di 5 e 6 anni. Ancora cancro. Ancora leucemia. Il problema è più ampio di quanto si possa credere.

Lo scrittore Corrado Alvaro scriveva che alle domande vere occorre dare risposte vere.

Il nostro popolo queste risposte le attende, le vuole e le pretende.


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