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Buon compleanno, Ubik Foggia: dieci anni di libri, cultura e legalità
10 Nov 2017 12:13

Anche quando è chiusa, in realtà, ha uno spiraglio aperto per richieste e proposte. All’ora di pranzo, ad esempio, il cartello affisso in vetrina avverte che ‘basta bussare’. Perché un ‘presidio di legalità e cultura’ non può negarsi. Da dieci anni, la libreria Ubik campeggia nel centro di Foggia. Non c’era ancora l’area pedonale e in quell’ormai lontano 2007, all’esterno della libreria, sfrecciavano auto. Oggi, in zona si cammina solo a piedi. Ed è più facile varcare la porta d’ingresso e farsi trascinare dal fascino della lettura.

Ubik Foggia, dunque, celebra i suoi primi dieci anni di vita. A doppia cifra, non sono pochi. Ma sono decisamente meno degli incontri con gli autori ospitati finora: circa 600, con i migliori interpreti della cultura italiana e straniera. E ancora attività, laboratori, iniziative per la città e rivolte a bambini e ragazzi. Una sfida portata avanti con entusiasmo dai titolari Giovanna Draicchio e Michele Trecca, con una serie di validi collaboratori: un po’ librai, un po’ confidenti, un po’ consiglieri, da Antonella Moffa a Salvatore D’Alessio, da Francesco Di Buduo ad Alessandro Galano.

E poi libri, tanti. Con uno sguardo rivolto a Sud. Dalle ‘Questioni meridionali‘ agli incontri con Pino Aprile, la lotta alla ‘ndrangheta di Nicola Gratteri, il caporalato e le battaglie sindacali portate avanti da Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano, i noir di Gianrico Carofiglio, il Premio Strega Nicola Lagioia, il talento tarantino Mario Desiati. E così via.

E per spegnere le candeline della torta di compleanno, è stata chiamata una autrice siciliana: Simonetta Agnello Hornby, per presentare in anteprima assoluta nella regione Puglia il suo nuovo libro, Nessuno può volare.

E poi, un photo-booth con i lettori della libreria: l’intento è quello di immortalare i reali protagonisti di questa avventura lunga 10 anni, come sta già accadendo con i saluti ‘social’ di numerosi autori. Perché se continuano a scommettere sulla cultura in una delle regioni dove si legge meno, in una nazione dove si legge poco, gli auguri sono più che meritati.


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