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Lo strano caso della lince dell’Appennino
06 Mar 2015 08:35

Rispondo a chi mi pone questa domanda: sinceramente… credi esista allora la lince in Appennino?

E se si è popolazione residuale o frutto come nei Pirenei di reintroduzione clandestina?

Risposta: Sinceramente, non vedo perché animali elusivi come la lince non possano sopravvivere a lungo in ambienti remoti, densi di foreste e poco frequentati , senza farsi notare…

Talvolta si può dimostrare che una specie è presente, assai più problematico è provare con certezza che sia completamente scomparsa: “Absence of evidence is not evidence of absence”.

I casi di felini che pochi credevano sopravvissuti, poi “ricomparsi” nella sorpresa generale, sono numerosissimi, dal puma del Sud-Est degli USA (Florida Panther) al Ghepardo del Sahara (Acinonyx jubatus hecki), vedi immagine, e moltissimi altri…

Personalmente ho seguito da anni la vicenda della Lince nei Pirenei, in collaborazione con Luc Chazel e Muriel Da Ros che ne sono i francesi ricercatori e testimoni , e non credo affatto che non potesse ancora esistere in quelle vaste catene montuose, dove resti sub fossili erano già stati rinvenuti.

La situazione non è troppo diversa, in fondo, da quella dell’Appennino centromeridionale. E uguale è anche la reazione del mondo accademico, che di fronte alla scoperta sensazionale di una verità che rifiutava, e che non vuole comunque accettare, anziché ammettere propri errori o lacune, grida alla “sconsiderata” e “recente” “reintroduzione clandestina”, senza esibirne, o averne, prove o indizi di sorta. Esattamente come al Parco Nazionale d’Abruzzo. La storiella viene ripetuta molte volte, è accettata da tutti, e diventa così incontestabile “verità scientifica”.

Questo non esclude, naturalmente, che qualcuno nei Pirenei, nell’Appennino o altrove possa aver liberato linci, o altri felini. Ma qualcuno ha mai indagato più a fondo? Perché nessuno dice, ad esempio, che al Parco e alla Maiella, come del resto al Pollino e Orsomarso, la lince ricompare con discrezione non accanto ai centri abitati alla ricerca di cibo (tipico degli animali detenuti a lungo in cattività e poi rilasciati), ma nel profondo dei valloni e delle forre, proprio dove si registravano nel secolo scorso gli ultimi avvistamenti?

Ho scritto molto su questa vicenda, e presto il gruppo Lince tornerà ancora sull’argomento.


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