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Residui di plastica in mare. Pericolo a tavola
07 Giu 2016 08:25

L’Amerigo Vespucci è un veliero della Marina Militare Italiana.

Costruita come nave scuola, è lunga 101 metri ed è un vanto mondiale delle nostre Forze Armate, per la sua bellezza.

La nave sta svolgendo da volano ad una campagna sull’impatto della plastica in mare.

In questi giorni è stata attraccata in alcuni porti della Sicilia ed è stata visitata da migliaia di persone.

In tale contesto, a Trapani, si è tenuto a bordo un convegno sui temi di cui sopra.

In esso è intervenuto il professor Antonio Mazzola, ordinario di ecologia al Dipartimento Scienza della terra e del mare dell’Università di Palermo.

Secondo quanto riporta l’Ansa, Mazzola ha affermato che: “Le microplastiche presenti nelle acque marine, ovvero frammenti originari dalla degradazione naturale delle plastiche, entrano nella catena alimentare e costituiscono un elemento subdolo”.

Secondo Mazzola, studioso della materia, i dati riguardanti i 280 milioni di tonnellate di plastica che produciamo all’anno, e che parlano di un 10% di essi che finisce in mare, è un dato per difetto, in quanto i satelliti non riescono a calcolarne la portata.

“Le microplastiche fungono da vettore di microrganismi alieni e attraggono metalli pesanti intaccando le biodiversità. Sulle nostre tavole essi possono arrivare consumando prodotti ittici, sopratutto i mitili ovvero le comuni cozze.”


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