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Classifica Sole 24 ore, male le università del Sud ma UniPa e Kore non ci stanno
03 Gen 2017 17:07

Come ogni anno, Il Sole 24 ore ha pubblicato la classifica delle università italiane e quelle del Sud ne escono male.

Ne fa un’analisi Gianni Trovati sul quotidiano di Confindustria: “Il mezzogiorno continua a soffrire e occupa stabilmente gli ultimi scalini delle graduatorie, chiuse anche quest’anno dalla Parthenope di Napoli fra gli atenei statali e dalla Kore di Enna fra quelli non statali”.

Le poche note positive provengono da Salerno che “consolida il proprio status di ‘eccezione territoriale’ e scala dieci edizioni, passando dalla 26esima posizione del 2015 alla casella 16 e centrando il miglioramento più netto a livello nazionale, ma crescono anche le quotazioni di Foggia, che sale di cinque posizioni, di Messina, Campobasso e Lecce, tutte con un guadagno di quattro posti in classifica rispetto all’anno scorso, e del Politecnico di Bari, che di scalini ne guadagna tre”.

Male gli atenei calabresi: “la Mediterranea perde 7 posizioni (peggioramento più significativo a livello nazionale) e quella di Cosenza che ne lascia sul campo sei”.

L’ultima siciliana è Palermo ma il rettore Fabrizio Micari non ci sta e parla di “dati fuorvianti”, sottolineando che “i dati sulla ricerca sono vecchi, mentre Palermo recentemente ah avuto proprio per la ricerca un netto miglioramento”.

Più duro il commento di Cataldo Salerno, presidente dell’Università Kore di Enna, ultima nella graduatoria degli atenei non statali: “L’annuale bufala del Sole24ore, spacciata per classifica degli atenei italiani, si conferma essere lo strumento di un disegno politico volto a desertificare il Sud e le Isole, facendo credere ai giovani meridionali che le università delle loro regioni siano le più scadenti del Paese. È ora che su queste classifiche ingannevoli intervenga l’Antitrust perché qui si tratta di una vera e propria turbativa del mercato. Per quanto riguarda la Kore di Enna, siamo lieti di essere all’ultimo posto nel giudizio di Confindustria perché vuol dire che formiamo menti critiche”.


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