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Occhi chiari, sorriso sincero e indagatore e una bravura eccezionale. Intervista a Valentina Romani
08 Mag 2018 07:00

Dopo “Un bacio” di Ivan Cotroneo che l’ha lanciata, Valentina Romani di strada ne ha fatta da quando ha iniziato a percorrere il difficile mondo dello spettacolo, ma l’ha fatto con una bravura fuori dal comune, a testa alta e schiena dritta con ruoli mai banali e sempre profondi. Dopo “Che Dio ci aiuti”, “Tutto può succedere”, “La porta rossa”, “Questo è il mio Paese”, stasera la vediamo su Rai1 ne “Il Professore”. Da accademico a politico, da presidente della DC a Presidente del Consiglio fino al rapimento avvenuto nel marzo del 1978 per mano delle Brigate Rosse che lo hanno ucciso, la storia di Aldo Moro arriva su Rai1 con Sergio Castellitto. Al suo fianco troviamo proprio Valentina che ancora una volta non si smentisce, dando prova di una straordinaria interpretazione.

Questa sera ti vedremo ne “Il Professore”. Perché hai accettato questo progetto?

Per tanti motivi a dire il vero. La qualità di questo prodotto televisivo è davvero ottima, sia a livello culturale, sia istituzionale, sia storico e sia politico.  Il cast è eccezionale. Partecipandovi, ho approfondito un argomento che prima non conoscevo bene.

Affianchi il grande Sergio Castellitto. Ci racconti chi interpreti?

Sono Lucia, una giovane studente iscritta alla facoltà di Scienze Politiche dove insegna Aldo Moro. Il mio personaggio incarna perfettamente quello spirito rivoluzionario tipico di quel periodo storico. E’ una combattente e in costante ricerca di un mondo giusto  Lucia e il noto professore non vanno molto d’accordo inizialmente, ma ben presto le loro due anime si avvicineranno.

Rai1 stasera omaggerà Aldo Moro. «Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi», così affermava. Oggi come oggi cosa significa essere coraggiosi?

Non è per niente semplice esserlo perché molto spesso implica il superamento dei propri limiti. Secondo me, dovremmo imparare a credere di più in noi stessi, senza aver paura di essere giudicati, nonostante i social network ci mettano costantemente alla prova.

Aldo Moro viene ucciso dalla Brigate Rosse. Il terrorismo può alla fine non farci nulla, non toglierci nulla perché di fatto l’ha fatto “la vita va avanti, otre tutto e oltre la gente” come stanno gridando negli stadi italiani Ermal Meta e Fabrizio Moro, secondo te?

La migliore amica del terrorismo credo sia l’ignoranza che è un’arma letale per chiunque. La violenza rivoluzionaria può distruggerci, ma questo non dovrebbe mai accadere perché non possiamo perdere in questa guerra: la lucidità e la razionalità devono essere le nostre guide, accompagnate anche dal cuore.

Chi è Valentina Romani?

E’ un insieme di tante cose. Cerca di essere sensibile e semplice, credo sia una persona di cuore che ha fatto della sincerità il suo punto di forza. E’ anche piena di difetti come per esempio la permalosità. Avendo tutti noi su questa terra poco tempo, non possiamo perdere neanche un minuto.

Com’è nata la passione per la recitazione?

Credo di averlo sempre saputo. Sentivo il bisogno di raccontare altre storie e altre vite, e così fortunatamente è stato. Ho sempre avuto un carattere fumantino sin da piccola e solo la recitazione avrebbe potuto aiutare a contenermi.

Ti abbiamo visto recentemente ne “La porta rossa”, una scommessa per Rai 2 che poi ha vinto brillantemente. Hai vestito benissimo i panni di Vanessa Rosic, una giovane medium prima impaurita dal fantasma ma poi che gli si affeziona. Sei d’accordo? Cosa rappresenta per te l’amicizia?

Assolutamente sì! L’amicizia è tutto, è salvifica e probabilmente non sarei quello che sono ora se non avessi avuto gli amici che ho. L’amicizia è la famiglia che ti scegli.

Per quali motivi secondo te questa fiction è piaciuta così tanto?

Racchiude molti generi, dal poliziesco al fantasy, dal drammatico al romantico; il tutto con un grande cast.

Un ruolo che è entrato nel cuore degli spettatori è quello di Chiara Ferrari in “Questo è il mio Paese”. Che ricordi hai di quell’esperienza?

Sono legatissima a quel progetto perché è stato il  mio vero punto di partenza, un ruolo molto importante. E’ stata per me un’immensa fortuna essere diretta da un regista di quel calibro.

Vestivi i panni di una giovane che si innamorava del figlio di un boss. Ritieni che l’amore possa davvero vincere sempre?

Credo proprio di sì. Il contrario dell’amore è la paura e non l’odio. E’ la chiave di apertura verso nuove letture della nostra esistenza.

I tuoi prossimi progetti?

A breve inizio le riprese de “La porta rossa 2”.

(foto di  Alessandro Pizzi)


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