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Claudio Cangialosi, il ‘papà’ di SicurAUTO.it: “Internet ha livellato l’Italia”
25 Lug 2013 14:05

C’è uno spazio, più di tutti gli altri, che permette di far conoscere e soprattutto di sfoderare il proprio talento: è il web. Da un lato perché permette liberamente di “mostrare al mondo” ciò che si è e ciò che si fa; dall’altro perché dà la possibilità di concretizzare alcune idee, soprattutto nell’ambito della comunicazione e dell’informazione.

E Claudio Cangialosi, palermitano, è uno di quei giovani che ha unito entrambi gli aspetti nel progetto SicurAUTO.it, nato nel 2000, con lo scopo di sensibilizzare la gente sulla sicurezza stradale ed oggi uno dei siti più autorevoli che ha l’auto come protagonista, visitato da oltre 400.000 persone ogni mese.

A Resto al Sud, infatti, Cangialosi ha raccontato che SicurAUTO.it è l’unione di due passioni: i motori e i computer. Sì, perché il 33enne siciliano “nasce” come esperto informatico e come freelance ma ha avuto da sempre l’attrazione verso le automobili ma soprattutto verso la sicurezza sulle strade, un tema trattato spesso solo scolasticamente in Italia, senza davvero porre l’accento su ciò che gli automobilisti devono conoscere.

All’inizio il sito non aveva alcun scopo di lucro. Era un contributo concreto per informare gli utenti su come migliorare la propria sicurezza in strada. Poi, però, settimana dopo settimana, collaborazione dopo collaborazione, è diventato un portale che impegna me e la mia squadra ogni giorno. Quindi la pubblicità è oggi fondamentale per far crescere il progetto”, ha spiegato Claudio.

Tra le spinte che hanno permesso la crescita di SicurAUTO.it senza dubbio l’aver catturato l’attenzione di programmi storici della televisione, come Mi Manda Rai Tre e Codice a Barre, dove Cangialosi è stato invitato per parlare, per l’appunto, di casi eclatanti che riguardano le case automobilistiche ed uno degli aspetti più importanti del settore della sicurezza: i crash test e i diritti dei consumatori.

Claudio, inoltre, ha spiegato che il mondo delle auto è particolarmente insidioso per chi vuole fare il giornalista: “Si tratta di un settore in cui la categoria a cui appartengo è ovviamente molto coccolata, vivendo di ‘marketing’. Proprio per questo ho sempre scelto di non avere alcun legame particolare con i ‘brand’ automobilistici. Se c’è una notizia da dare, noi lo diamo, a prescindere se possa dare fastidio o meno. Per me, infatti, i concetti di legalità e giustizia vengono prima di ogni altra cosa tant’è che i miei ‘fari’ sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“.

Internet per il giovane siciliano è un mezzo straordinario: “Dà la possibilità di arrivare a chiunque e questo è importantissimo se si vuole informare su ogni aspetto della sicurezza stradale. Anche per questo mi piace utilizzare un linguaggio semplice, accessibile a chiunque. Inoltre, il web permette di avere la possibilità di usufruire della notizia sempre, al contrario dell’informazione cartacea. Basta cercarla”.

Claudio è siciliano ma è nato a Milano. I suoi genitori – papà di Lercara Friddi, mamma di Misilmeri, comuni a pochi chilometri da Palermo – si sono trasferiti trent’anni fa nel capoluogo siciliano dopoché il padre ha trovato lavoro presso la Siemens.

Poi, dopo dieci anni, il ritorno in Sicilia: “Io adoro Milano. Ci torno con piacere, non solo per affari. Sono riuscito, infatti, a coniugare la bellezza della vita siciliana con il business milanese, perché gli introiti pubblicitari provengono soprattutto da lassù. Ma non baratterei mai il mare di Mondello con nulla al mondo. Anche se ho bisogno di Milano, perché a Palermo le società pubblicitarie non hanno la stessa forza di quelle del Nord”.

Per quanto riguarda la sicilianità di SicurAUTO.it, Cangialosi ha raccontato che sono in molti che si stupiscono: “Quando sono contatto dalle aziende spesso accadono siparietti del tipo: ‘Dott. Cangialosi, allora ci vediamo? Dove sta? Su Milano o su Roma?‘ Ed io: ‘Veramente sto su Palermo‘. E gli interlocutori rimangono basiti, la maggioranza delle volte in maniera positiva”.

“È bello – dice con orgoglio Claudio – essere riusciti a creare qualcosa a Palermo, perché anch’io ho dimostrato che al Sud si può costruire qualcosa partendo da una piccola idea. Ed è altrettanto bello sottolineare che Palermo è il fulcro ma i miei collaboratori si trovano in ogni parte d’Italia – e senza di loro non potrei andare da nessuna parte – grazie al fatto che internet è ‘globale’ e ti permette la massima elasticità possibile: io posso lavorare anche in spiaggia o sul pedalò…”.

Ciò, inoltre, dimostra come “Internet sia riuscita a livellare l’Italia: ha preso lo Stivale e lo ha messo in orizzontale”.

Claudio, quindi, è un ragazzo fortunato. Ha avuto un’idea, ci ha creduto e l’ha messa in pratica. E la Sicilia non è stata affatto un ostacolo: “Ho scommesso sulla mia vita e continuo a farlo. Per certi versi, nel mio caso, la precarietà della vita odierna è stata un’opportunità“.

Cangialosi, però, ha voluto bacchettare i siciliani, soprattutto i giovani: “A Palermo ho cercato di trovare persone con cui collaborare ma non ci sono riuscito. I giovani paiono spesso poco inclini ad imparare: non scommettono su se stessi. Inoltre, il siciliano è abituato a lamentarsi. E soffre anche di ‘cecità’: non vedono ciò che cambia ma solo ciò che non funziona”.

Infine, uno sguardo sulla sicurezza stradale al Sud: “Non siamo messi bene. Buche, guard rail killer, scarso senso civico. Al contrario di quanto sta avvenendo nel resto del Paese, negli ultimi dieci anni in Sicilia è diminuito di pochissimo il tasso di incidentalità. E ciò significa soltanto una cosa: da noi manca la cultura della sicurezza, specialmente nell’ambiente politico visto che non sono mai riuscito ad organizzare nulla di concreto nonostante ci abbia provato tantissime volte”.


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