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Dai #jazz club newyorkesi a Isernia, per il festival
26 Lug 2015 06:13

Prosegue con passione ed entusiasmo la seconda edizione del Tetracordo Jazz Workshop e Festival, evento musicale jazz in programma a Isernia fino al 26 luglio, che ha centrato l’obiettivo di portare nel sud Italia l’atmosfera dei jazz club newyorkesi. L’organizzazione ha curato nei dettagli le lezioni dei vari seminari e la programmazione dei numerosi concerti in programma nel centro storico di Isernia. Il progetto originario dietro l’idea del Tetracordo Jazz Workshop e Festival è quello di creare un summit mondiale dei musicisti di bebop.

Tra I musicisti professionisti che partecipano al festival e al workshop sono state confermate presenze dalla Francia, dai Paesi Bassi e da Israele, oltre che dall’Italia e l’attività dell’associazione (Tetracordo, nuova accademia di jazz) che organizza il Festival, è conosciuta all’interno degli ambienti orbitanti intorno alla musica bebop.

Il Tetracordo Festival e Workshop prevede un corso superiore di musica jazz a Sant’Agapito, in provincia di Isernia, (dal 23 al 26 Luglio) nei locali della Scuola Elementare “Alfredo Tullio”, mentre i concerti animeranno il centro storico di Isernia insieme ai jazz aperitif e alle jam session. L’appuntamento è dalle 19 di ogni sera fin oltre la mezzanotte. Gli artisti che prenderanno parte alla kermesse musicale sono: il trombettista americano Tom Kirkpatrick, la cantante israeliana Yaala Ballin, i fratelli Luigi e Pasquale Grasso al sax e alla chitarra, il contrabbassista newyorkese Ari Roland, il batterista texano Keith Balla. Gli stessi artisti sono anche gli insegnanti del Workshop a cui si aggiunge la docente di Storia della musica, Francesca Mignogna.

L’edizione di quest’anno del Tetracordo Jazz Workshop e Festival – spiega Simone Pace, presidente dell’associazione “Tetracordo, nuova accademia di jazz” – è la conferma e l’amplificazione del successo della prima edizione: gli studenti iscritti al workshop ed il pubblico del Festival di quest’anno provengono da diverse parti del mondo e hanno confermato di apprezzare l’unicità e l’alto livello qualitativo dei corsi e dei concerti. Le dimostrazioni di interesse nei confronti dell’evento che abbiamo ricevuto nei mesi scorsi sono state numerose e ci hanno dato spunti per cominciare a progettare in modo ancora più ampio e con ambizioni ancora più alte la terza edizione. La novità più significativa di questa seconda edizione riguarda il Festival – aggiunge Simone Pace – abbiamo scelto quest’anno di accentrare gli eventi serali in un unico luogo (Piazza Celestino V a Isernia) allestendo un ambiente che ricrei l’atmosfera dei jazz club newyorkesi, sia nella programmazione delle serate (un concerto aperitivo, un concerto principale e le jam session nella tarda serata) sia nell’ambientazione vera e propria. Sarà così possibile godere della migliore fetta della scena del jazz newyorkese nella totale fedeltà alla cultura e allo stile che le sono propri. E’ grazie al sostegno dei nostri partner – conclude Pace – che possiamo preservare l’accezione popolare e di collante sociale del jazz mantenendo rigorosamente gratuita la partecipazione a tutti i concerti in cartellone”.

Per Giordano Carnevale, clarinettista e altro componente dell’associazione che ha organizzato l’evento “anche la risposta del territorio Isernino agli eventi del Tetracordo è stata entusiasta e sopra le aspettative: il villaggio di Sant’Agapito, quest’anno come lo scorso anno, avrà puntati addosso per quattro giorni gli occhi di tutti gli studenti e dei professionisti del jazz nel mondo e diventerà un meltin-pot di culture e di professionalità unico; e la piazza principale di Isernia godrà nelle quattro serate del festival di una visibilità a livello internazionale senza precedenti grazie alla presenza dei più insigni rappresentanti del bebop contemporaneo quali, tra gli altri, Ari Roland e Keith Balla, ambasciatori del Dipartimento di Stato Americano per la divulgazione della cultura del jazz nel mondo. Tutto questo si concretizzerà, quest’anno, nella realizzazione di un documentario dedicato all’evento che sarà immesso nei principali canali di diffusione del settore. Un ringraziamento particolare va ai comuni di Isernia e di Sant’Agapito i quali, fin dal nostro momento zero, hanno creduto nella valenza culturale della nostra idea e ci hanno sostenuti nelle intenzioni e nella pratica”.

Francesca Mignogna, infine, sottolinea come “la scelta di Isernia e Sant’Agapito come location (rispettivamente per il Festival e per il Workshop) può sembrare inusuale ma non è casuale. Abbiamo scelto coscientemente di installare il nostro progetto in un territorio vergine rispetto alla cultura del jazz proprio per realizzare al meglio la nostra idea di far rinascere il jazz tradizionale seguendo e assecondando, senza condizionamenti pregressi, i presupposti che ne permisero la nascita nell’altrettanto (paradossalmente) vergine America del primo novecento. Il jazz nasce infatti dall’incontro di culture differenti ed è al tempo stesso elemento fondamentale nel processo di emancipazione sociale e culturale proprio del XX secolo. La conferma dell’infallibilità di questo meccanismo ci è stata piacevolmente confermata dalla reazione sincera e profonda che abbiamo apprezzato, in seguito alla prima edizione, negli abitanti del territorio isernino”.


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