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La pedana che cattura i suoni della città terremotata
28 Ago 2014 05:37

È laureata in Scienze Politiche a Roma e lavora attualmente presso l’agenzia del Ministero del Lavoro, ma la sua vera vocazione è quella artistica. Concetta Cucchiarelli, aquilana, 34 anni è un’artista a tutto tondo.

Cantante, danzatrice, compositrice, ha studiato musica elettronica presso il Conservatorio “Casella” dell’Aquila, dove si è laureata. Conduce uno studio appassionato e approfondito sulla voce. Una delle ricerche su cui è impegnata, “Le voci di Demetra”, cerca di mettere in relazione la metamorfosi delle voci femminili, che acquistano tonalità sempre più basse e graffiate, con il ruolo che la donna conquista nella società. Una donna che tende ad esprimersi usando gli stessi canoni maschili per rivendicare pari dignità dell’uomo.

Ma Concetta è soprattutto è l’ideatrice di una pedana interattiva, con cui ha catturato e riprodotto i suoni della città terremotata. Un pavimento di legno, che prende vita e cambia melodia attraverso il movimento di due danzatori.

Con questo progetto Concetta ha vinto il bando per giovani artisti esordienti under 35 de I Cantieri dell’Immaginario, la kermesse estiva che all’Aquila si tiene nelle piazze e nei luoghi simbolici del centro storico terremotato, dove si cerca faticosamente di riportare la vita.

E Concetta ha pensato di farlo a modo suo, rompendo il silenzio di certe strade con rumori “insoliti”.

“Ho cercato dei punti d’ascolto inediti, rispetto a quelli a cui quotidianamente ci interessiamo– mi spiega, guardandomi con due occhi neri intensi, da cui traspare curiosità ed entusiasmo – Ho registrato i rumori della città, con dei microfoni particolari, che mi consentono di campionare i suoni attraverso altri materiali. È stato affascinante, ad esempio, ascoltare la vita della città attraverso i tubi “innocenti”, quelli delle impalcature, che ormai sono diventati un rumore di sottofondo. Oppure ho registrato il suono delle fontane di Piazza Duomo. L’acqua mentre scorre nelle tubature crea delle vere melodie. Spesso andiamo alla ricerca di suoni nuovi, mentre basterebbe soffermarsi ad ascoltare quelli che già esistono. Ci sono dei rumori che ci permettono di ascoltare prospettive inaudite di un paesaggio comune. Basta seguire la loro musicalità intrinseca”.

La pedana che Concetta ha ideato, progettato e realizzato, è dotata di una rete di sensori ancorata  sotto al pavimento, che permette di riprendere tutto ciò che viene prodotto al di sopra.

È un modo per umanizzare la tecnologia, mentre accade sempre più spesso che è la tecnologia che sottrae all’uomo le sue vere capacità”.

Come ti è venuta l’idea?

Nasce da una curiosità che avevo da bambina. All’asilo quando mi annoiavo, mi mettevo con l’orecchio sul tavolo e ne ascoltavo i rumori.  Immaginavo che provenissero proprio dal tavolo, come se lì dentro ci fosse un mondo nuovo, parallelo, in cui quei suoni prendessero vita. Quando da grande ho studiato danza e ho iniziato a lavorare in teatro in teatro ho potuto coniugare il movimento con il suono, perché ogni gesto produce un suono. Da lì è nata l’intuizione della pedana, un progetto su cui stavo già lavorando da tempo. Quando è uscito il bando per under 35 de I cantieri dell’Immaginario ho pensato di presentare il progetto, anche perché il mio sogno era quello di installare la pedana proprio a L’Aquila per ridare voce ai suoni della città, attraverso la danza, il movimento”.

La pedana è proprio un omaggio alla città. Non a caso il progetto si chiama “là…qui”.

Rendere autonoma la pedana sarà il progetto su cui lavorerò anche in futuro. In pratica la pedana dovrà funzionare indipendentemente dalla mia regia. Dovrà riprodurre i suoni provocati dai movimenti delle persone che vi si muoveranno sopra. Ad ogni stato d’animo corrisponde un suono ben preciso. La pedana dovrà riprodurre i suoni, gli stai d’animo, le personalità di chi camminerà su di essa. Ecco cosa significa esattamente rendere umana la tecnologia”.

pedana interaativa


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