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Le occasioni di Rosa. Storie dal Sud che vale, che fa calore, che fa futuro
12 Mar 2014 14:34

“C’è chi va e chi resta. Calsalbuono è la mia terra. E io ho scelto di restare.”

Rosa Barbato ha 31 anni, in una delle sue vite precedenti avrebbe voluto laurearsi in Scienze della Comunicazione, in un’altra avrebbe voluto diventare una reporter di guerra “per narrare, fotografare, stare vicino ai popoli in difficoltà”, e invece si ritrova così, “senza una laurea in tasca né una qualifica importante”.

Però nel frattempo in un’altra vita ancora “il profondo legame con la sua terra e il grande amore per la natura” l’hanno portata a fondare, con suo marito e tre amici, “una  meravigliosa associazione”, Alta Quota Trekkinng (Sport e Protezione Ambiente), fino alla vita attuale, quella in cui “l’entusiasmo di giovani ricercatori ed esperti nel settore agronomo l’hanno convinta a credere e a investire ancora di più nella sua terra” e a realizzare il suo progetto fino ad oggi più importante: Lunacalante (http://www.lunacalante.it/),

E’ il 2012. Fuori – nella sua città, nel suo Sud, nella sua Italia – c’è già la crisi che ancora adesso non riusciamo a togliercela di dosso, e con la crisi la pressione fiscale, le banche che non ti aiutano, lo Stato neanche a parlarne, eppure Rosa c’è, incurante di tutto questo, di tanto altro e anche dell’anno bisestile, che a Sud, a volte, anche la scaramanzia ha il suo perché.

Lei te lo spiega con parole che più belle al mondo non ce n’é: “ci sono momenti dove il coraggio si manifesta in modo chiaro e con gran vigore ed è importante non rimandarlo indietro, sperando in un mese migliore o in un anno migliore: il momento migliore è quello che tu senti migliore ed è lì che devi aprire il varco, farti strada nelle difficoltà e nella crisi”.

Ecco, provate a sentirla con quella sua voce gentile e il tono fermo come l’ho sentita io mentre dice che “a volte il futuro è fare un tuffo nel passato, ritornare alla terra, valorizzare i suoi frutti, tutelarli, dare un senso agli sforzi del Comune di Casalbuono che è riuscito a promuovere uno dei prodotti caratteristici del luogo, il fagiolo,  facendolo diventare Prodotto Tradizionale di Alta Qualità”.

E’ in questo contesto di condivisione e di propensione verso la genuinità, la tradizione e il rispetto per l’ambiente che Rosa ha “visto” la possibilità di dare corpo alla sua piccola azienda agricola, Lunacalante (http://www.lunacalante.it/) per l’appunto.

Si comincia con la coltivazione dei vari ecotipi di fagiolo di Casalbuono aderendo al Disciplinare di Produzione e richiedendo l’uso del Marchio Collettivo e si continua con confetture e conserve varie, frutta e ortaggi di stagione che possono essere acquistati sia presso il Laboratorio/Punto Espositivo aziendale o tramite il sito (e-commerce).

Grande rispetto per l’ambiente e voglia di fare le cose per bene perché è così che si fa, proviamo a suggerire.

“Proprio così: risparmio idrico, nessun impiego di prodotti chimici, recupero del materiale organico per realizzazione di piccoli oggetti di arredo, lo storytelling e le ricette, ogni cosa che pensiamo e che facciamo nasce dalla stessa matrice culturale”.

Perché si, lasciamo che sia ancora Rosa a raccontarcelo, “Lunacalante (http://www.lunacalante.it/) produce, ma allo stesso tempo narra di agricoltura. Ha un’identità, ma si confronta con tante altre identità territoriali. Utilizza la rete e i social network non solo per promuovere i propri prodotti ma anche per lanciare un messaggio. Il nostro è un modo rivoluzionario di concepire e di fare agricoltura. Siamo un reticolo, non una linea retta, troviamo il nostro punto di forza nell’intreccio, nella mescolanza, con altre giovani braccia, giovani menti, giovani cuori”.

Cosa aggiungere ancora?

Che il Sud di Rosa ci piace, perché è un Sud che vale, che fa calore, che fa futuro.

E che se la storia di Rosa vi è piaciuta anche solo un poco aiutateci a farla conoscere, a moltiplicarla, anche segnalandoci altre storie che saremo felici di raccontare su queste pagine.

Buona partecipazione.


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