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Ludovico, il cuore a #Palemo e il #set a Roma
07 Lug 2015 06:53

Ludovico Vitrano è un giovane artista pieno di talento. Pur mantenendo nel cuore la sua Palermo, segue la sua passione per la recitazione nella Capitale, diplomandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Fa parte della  prima stagione della tv soap  “Agrodolce”, oltre che partecipare al cinema in “Baarìa” di Giuseppe Tornatore. E’ tra i protagonisti della fiction “Il commissario Nardone”. Nel 2012, fa parte del cast di “Squadra antimafia”. Prossimamente lo rivedremo nella fiction di Rai1 “La catturandi”.

Quando hai capito che avresti voluto fare l’attore?

Inizio col dirti che il mestiere d’attore non era affatto programmato, le circostanze della vita mi hanno fatto accorgere di questa mia passione: quando avevo 16 anni, in seguito ad una delusione amorosa, ho iniziato a frequentare un corso di teatro sperimentale che aveva come fine l’espressione delle emozioni,  è stato amore a prima vista! Ho continuato prima al Teatro di Palermo poi mi sono diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma .

Hai partecipato a diverse fiction di successo. Ne “Il Commissario Nardone” sei Peppino Rizzo, giovane siciliano. Quanto c’è in te di Peppino? Come ti sei preparato?

E’ stata un esperienza bellissima, forse la più interessante! Siamo stati sei  mesi a Belgrado e il mio ruolo era stato scritto proprio per me; lavorare con gli altri attori è stato per me motivo di apprendimento e soddisfazione. Il ruolo l’abbiamo costruito insieme al regista giorno dopo giorno.

Sei stato anche tra i protagonisti in “Squadra Antimafia” per più stagioni.  E’ stato difficile questo tuo personaggio?Gaetano Palladino e Peppino Rizzo: due giovani poliziotti, ma molto diversi. Cosa pensi abbiano in comune e cosa invece no?

Bel ruolo quello di Gaetano Palladino! A differenza di Rizzo,  aveva zone d’ombra (passato burrascoso, ex alcolista), quindi ho dovuto lavorare sulla profondità del personaggio e non,come per il personaggio di Peppino Rizzo, sulla solarità e sulla positività. Non è stato semplicissimo.

In “Squadra Antimafia”  sei un poliziotto che combatte la mafia. Cos’è per te la criminalità organizzata?

La criminalità organizzata è un male e forse un giorno riusciremo a liberarcene ma ci vorrà molto tempo.

Cosa rappresenta per te la Sicilia?

La Sicilia e Palermo in particolare rappresentano  la mia vera casa dove ho tutti i miei affetti e le mie abitudini. A volte ho la necessità di andare via ma è l’unico posto che amo veramente e a cui sarò per sempre legato.

Ti abbiamo visto al cinema in “Baarìa”. Cosa significa essere diretti da un maestro come Giuseppe Tornatore? Ti piacerebbe tornare al cinema?

Tornare al cinema sarebbe un sogno, sto impiegando tutte le mie energie per ritornare. Essere diretto da Tornatore è stata un esperienza unica, lui è un vero maestro e ho avuto il privilegio di esordire con lui.

Sei diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Perché hai scelto proprio questa scuola di recitazione? Quanto contano  lo studio e quanto il talento? L’Italia oggi è un Paese difficile per tutti, in particolare per coloro che vorrebbero entrare a far parte del mondo del cinema; cosa consiglieresti loro?

Il Centro Sperimentale è stata da sempre la mia meta; ho sempre pensato che fosse la scuola migliore.  Il talento è indispensabile per fare questo mestiere, l’impegno e la dedizione sono importanti ma è altrettanto importante avere il sostegno della propria famiglia, senza di loro non avrei avuto la possibilità di permettermi di stare a Roma .

Dove ti vedremo prossimamente?

Prossimamente sarò nel cast di una nuova fiction Raiuno dal titolo “La catturandi” in onda a autunno prossimo!

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