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Sono sardo, ho la testa dura e ho deciso di restare al Sud
14 Apr 2017 08:00

Chi nasce al Sud come me, con una passione sfrenata per l’Arte e lo Spettacolo in tutte le sue forme, sa fin da subito che prima o poi dovrà riempire la valigia ed andare via: la Sardegna, la mia Regione, potrebbe non dare le grandi opportunità che i trentenni come me vorrebbero regalarsi per il proprio futuro.

Ma sono Sardo e ho la testa dura e decido di completare i miei studi presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari.

Fare lo scenografo era il mio sogno sin da bambino, quando con la scuola ci portavano a Teatro fremevo dalla voglia di vedere da vicino i tessuti e gli oggetti di scena per capire come fossero fatti. Presto il sogno diventa realtà quando a ventiquattro anni mi laureo in scenografia, tra la felicità e l’angoscia del futuro mi domando se andare via o restare nella mia Terra.

Ci penso poco perché ho le idee chiare: resto, o almeno ci provo, mi sono dato tre anni, mi sono detto se non va mollo tutto, vado a Milano anzi a Berlino, anzi a Londra, e pian piano che spostavo le mie bandierine future sempre più a Nord intimamente mi innamoravo sempre di più del Sud.

Il mio primo lavoro lo firmo proprio nella mia città, Sassari, la storica compagnia teatrale La Botte e il Cilindro mi scrittura come scenografo per la nuova produzione Lo Schiaccianoci, il mio battesimo da Lavoratore dello Spettacolo ha acceso in me la voglia e l’esigenza di affondare ancora di più le mie radici.

Il lavoro nel mondo dello spettacolo è estremamente dinamico, mi sposto spesso per seguire le varie produzioni ma la mia sede operativa rimane e rimarrà qui in Sardegna, contro quelli che mi esortano ad andare via, contro i periodi un po’ più difficili ma non perché sono un folle, la natura di ogni uomo è quella di preservarsi, non certo di perire e credo che qui in Sardegna si possa sperimentare la possibilità, che c’è e che già conosco, di creare un mercato relativo al mondo dello spettacolo e principalmente al teatro. Follemente, da imprenditore, credo che sia giusto intercettare un mercato in espansione, uno spazio vitale da ritagliare e da curare con passione.

Il lavoro dello scenografo parte dal copione stilato dal regista e dal resto della compagnia, su quel copione che sia prosa, lirica o uno spettacolo per bimbi si elaborano i bozzetti, non prima di aver fatto una scrupolosa ricerca iconografica; tutto cercando di stare dentro al budget richiesto, ecco perché mi sono specializzato nell’uso di materiali da riciclo, poveri o reinventati, perché la cura dell’ambiente e della natura è un’altra mia grande passione.

Lo scenografo costumista deve saper curare ambientazione, immedesimazione, emozione e dove occorre magia, studia psicologia del colore e delle forme e ancora illuminotecnica. Tutto per poi restituire quella globalità ottenuta da più punti di vista.

Il mio laboratorio è composto da tre spazi, in uno mi occupo dei costumi per lo spettacolo, dove mantengo tutte le macchine per cucire, tagliare ed elaborare tessuti, ho una vasta raccolta di abiti vintage e tessuti di ogni colore, non disdegno plastiche, lamine e pellame, cerco di usare ogni tipo di materiale, l’altro spazio è il laboratorio di scenografia dove lavoro il legno, la carta pesta e il ferro, realizzo elementi scenici smontabili, maschere e protesi per il make-up, il terzo spazio è un deposito dove conservo le mie creazioni.

Ho organizzato tutto per facilitarmi il lavoro, da alcuni anni ho aperto una Ditta Individuale, lavoro da solo, riesco a gestire tutte le richieste e cerco di dare forma ai sogni di chi mi contata, in genere sono progetti ambiziosi e speciali, tutti sognatori come me, tutti innamorati del proprio progetto, la mia Terra mi viene in aiuto ogni volta che ho necessità di ispirazione, gli stimoli non mancano al contrario di ciò che si possa pensare sulle dinamiche creative isolane, i colori, le antiche tradizioni Sarde, la nostra storia millenaria sono fonte inesauribile di originalità e forme nuove d’Arte. In questi mesi sono impegnato in un progetto che amo molto, dal titolo InorganicaPoesia di cui parlo per la prima volta; in collaborazione con la Coreografa (Sarda Doc!) Leonarda Catta realizzo Abiti-Scultura con il tema del riciclo, una collezione di moda interamente prodotta con materiali di recupero, sfileranno in molti eventi sparpagliati nella nostra Isola, un modo giocoso per ricordarci e sensibilizzare tutti che l’amore per il Sud passa anche per il rispetto dell’ambiente.

 

 


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