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Walter Fasano, un barese da Oscar
16 Apr 2018 18:59

Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha consegnato un riconoscimento a Walter Fasano, montatore e produttore cinematografico barese che ha lavorato, tra gli altri, su film di Dario Argento, Marco Ponti, Maria Sole Tognazzi, Lucio Pellegrini, Ferzan Özpetek e Luca Guadagnino.  Recentemente Walter Fasano è balzato agli onori della cronaca, insieme al regista Luca Guadagnino, con cui collabora da più di 20 anni, grazie al film “Chiamami col tuo nome”, che ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.

“Il nostro impegno è quello di premiare i cittadini baresi che diano lustro alla nostra città – ha esordito il presidente della commissione Culture, Giusi Cascella – . Walter Fasano, fin da giovanissimo ha collaborato intensamente con Luca Guadagnino, fino a lavorare al montaggio del suo ultimo film “Chiamami col tuo nome” con un montaggio scultura di cui si possono apprezzare infiniti particolari. Un film che ha raccolto 150 nomination, 49 riconoscimenti in tutto il mondo – e con questo facciamo 50, cifra tonda -, un film che al New York film festival ha ricevuto una standing ovation di 11 minuti, entusiasmando la critica di tutto il mondo. Per questo siamo particolarmente felici di ricevere Walter a Palazzo di Città e consegnargli questo piccolo riconoscimento”.

“Quello che vorrei aggiungere – ha proseguito il sindaco Antonio Decaro è che mi fa particolarmente piacere donare questa targa a Walter Fasano che, partendo da Bari, da tempo porta con onore nel mondo il nome della nostra città, nel suo lavoro e nella sua vita professionale. Il suo contributo alla realizzazione di un film è centrale, visto che il montaggio dà ritmo e respiro alla narrazione, e in “Chiamami col mio nome” parliamo di un lavoro raffinatissimo, degno di un co-autore. Mi fa piacere anche che Walter sia qui insieme ai suoi familiari e amici d’infanzia, a riprova del legame che ha mantenuto con la nostra città”.

“Vorrei ringraziare questa città  – ha commentato Walter Fasano -. Quando ero ragazzo, negli anni ‘80, ho potuto trovare una serie di occasioni, situazioni, contatti che mi hanno consentito di nutrire le mie passioni. Bari era una città con moltissime sale cinematografiche, gran parte delle quali oggi sono chiuse o non esistono più, e ogni volta è un tuffo al cuore vedere i palazzi dell’Ambasciatori, l’Orfeo, l’Odeon o l’Armenise. Per non parlare del cinema Oriente, che era un salotto, un cinema elegante in cui assistere alla proiezione di un film era un’esperienza bellissima o, ancora prima, del cinema Jolly, di cui ancora ricordo a memoria il numero telefonico della segreteria, che componevo quotidianamente per conoscere la programmazione di film d’essai. Luoghi di grande crescita e opportunità incredibili, come le rassegne di Teatro danza del Petruzzelli, il Jazz sotto le stelle, i festival dei fratelli Trevisi, con concerti di artisti di ogni parte del mondo. In questo senso Bari mi ha dato moltissimo e mi auguro che anche adesso la città viva quell’effervescenza culturale che è parte della linfa stessa di un luogo”.

 


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