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Associazione Europea dei Giovani, il presidente Tabacchino e un’ambizione: “L’Ue torni a essere il faro delle nuove generazioni”
05 Dic 2018 21:29

Lazio, Campania, Puglia, Calabria e, prossimamente, Sicilia. Se la si vedesse come un viaggio, sarebbero queste le tappe dell’Associazione Europea dei Giovani, fondata un anno fa da Francesco Tabacchino, brillante ventiquattrenne originario di Frosinone, prossimo alla laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Roma Tor Vergata. Lo incontriamo nella sede principale, nella centralissima via Margutta, nella Capitale, poche ore prima di un appuntamento istituzionale al Senato della Repubblica, in cui consegnerà la tessera di socio onorario al vicepresidente di Palazzo Madama, Anna Rossomando.

Quella fondata da Tabacchino è un’associazione che, in tempi di antieuropeismo, si pone un obiettivo ambizioso: avvicinare le nuove generazioni alle istituzioni italiane ed europee. In che modo? “Innanzitutto, uscendo dalla logica dei social network e iniziando a comprendere la realtà”, spiega lo stesso presidente, che alla sua creatura sta naturalmente dedicando tempo e risorse. “Ma senza perdere affatto di vista l’aspetto professionale: diventare avvocato è il mio obiettivo”, aggiunge.

Intanto, ha già strutturato l’Associazione Europea dei Giovani in larga parte del Centro-Sud – Roma, Cassino, Avellino, Napoli, Taranto, Rossano Calabro ,- con l’intento di farle mettere radici nel resto d’Italia e anche all’estero. “L’associazione – afferma il giovane fondatore – è il punto di caduta di attività già avviate in diverse zone d’Italia, cercando di delineare nuovi orizzonti. Il caso-simbolo è quello che stiamo conducendo in Calabria, con il progetto che punta alla candidatura del Parco Nazionale della Sila a Patrimonio dell’Unesco. Con azioni come questa puntiamo ad avvicinare le nuove generazioni alle istituzioni italiane ed europee sovvertendo il paradigma Europa-spread ormai di moda negli ultimi anni. L’Ue è sinonimo di condivisione e unione, questi sono i principi che hanno ispirato l’azione dei padri fondatori e che dobbiamo divulgare tra le fasce giovanili. Vogliamo accorciare la distanza tra i territori e le istituzioni”.

Un obiettivo ambizioso, ma Tabacchino sa come arrivarci. “I ragazzi devono uscire dalla dialettica dei social network e comprendere la realtà. Conoscendo come funziona l’Unione Europea capiranno di far parte di un progetto grande e importante, respireranno un’aria internazionale e potranno guardare al Vecchio Continente con una fiducia rinnovata. D’altra parte, un’associazione come la nostra nasce, innanzitutto, per dovere civico. Noi trentenni abbiamo il dovere di estirpare la visione, purtroppo sempre più comune, di un’Europa malvagia, presa come capro espiatorio di una crisi senza precedenti e come simbolo di un soggetto che non ha a cuore la vita e le sorti dei suoi cittadini. Ma gran parte della responsabilità di questo disamoramento è in capo ai governi nazionali che in questi ultimi anni hanno, con le loro scelte, fatto perdere la fiducia nelle politiche europee. Stiamo organizzando incontri tematici in tutte le Regioni presenti per rendere edotti i giovani in merito a tutte le opportunità che l’Ue offre, quotidianamente, ai nostri territori partendo dalle Politiche Agricole. E’ solo dai giovani – chiude Francesco Tabacchino – che può nascere un sincero sentimento europeista”.


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