Sono 3180 le domande di partecipazione all’avviso pubblico per i finanziamenti a sostegno di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale impegnate nell’emergenza Covid-19 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nonché Lombardia e Veneto. Il bando fa seguito al decreto-legge n. 34/2020 (‘DL Rilancio’), convertito in legge n. 77/2020 e nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia per la Coesione territoriale e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con il coinvolgimento attivo delle Regioni interessate e del Forum del Terzo Settore.
L’avviso pubblico prevede risorse pari a 80 milioni di euro, provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione e suddivise in 64 milioni per le regioni del Mezzogiorno e i rimanenti 16 milioni per Lombardia e Veneto. Di queste, 841 provengono da associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e loro affiliate, mentre 2.339 hanno sede operativa in una delle regioni interessate dal bando, suddivise così come segue: Abruzzo 93 domande, Basilicata 48, Calabria 232, Campania 253, Molise 43, Puglia 202, Sardegna 105, Sicilia 204, Lombardia 837, Veneto 322.
L’Agenzia procederà adesso, insieme alle Regioni interessate, a controllare la regolarità delle iscrizioni degli enti di Terzo Settore nei rispettivi registri, così da verificare il possesso dei requisiti soggettivi per la partecipazione al bando. Dopodiché, la stessa Agenzia metterà a disposizione degli enti le risorse assegnate sulla base dei criteri indicati a seguire, nel rispetto delle percentuali predefinite (20% alle regioni settentrionali e 80% a quelle meridionali).
Il contributo sarà concesso sotto forma di sovvenzione diretta per finanziare i costi sostenuti dagli enti del Terzo Settore impegnati nell’emergenza Covid tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.
Sono ammesse le seguenti tipologie di spesa:
Le spese devono essere state sostenute tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 e giustificate da fatture o simili.
Il contributo ricevuto dal singolo essere non potrà mai essere superiore al valore delle entrate dichiarate nel bilancio 2019 e, comunque, l’importo massimo erogabile è pari a 10.000 euro.