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L’accusa di Bonanni: “Ci sono 20 miliardi di sprechi che il Governo non tocca. Per paura delle lobby”

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In Italia esiste un blocco di potere clientelare-affaristico che ha a che vedere con le convenzioni, le concessioni e le esternalizzazioni della pubblica amministrazione. Tutte voci che non si associano ad efficienza e risparmio. Finora si è scelta la strada dei tagli lineari, mettendo tutto sullo stesso piano. Ma è una strada sbagliata”.

Lo sostiene Raffaele Bonanni, leader della Cisl, che, in un’intervista al Fatto Quotidiano, parla di ”sprechi” per 20 miliardi l’anno che il governo non tocca per non sfiorare quel ”blocco di potere” dietro la gestione dei soldi pubblici”.

Dietro questo blocco, spiega, ci sono ”diversi settori della politica, dalle aziende interessate agli appalti, dai dirigenti della Pubblica amministrazione i cui numeri si sono moltiplicati in modo esponenziale”.

Caso esemplare, dice, quello della Consip, ”la società del Tesoro che dovrebbe supportare le pubbliche amministrazioni negli acquisti di beni e servizi. Perché solo l’8%, sottolineo l’8 per cento – si chiede Bonanni -, utilizza le convenzioni?” Altro esempio sono le ”esternalizzazioni”, come negli ospedali: ”le mense, la lavanderia e servizi analoghi. Sono forniture cresciute in modo esponenziale con personale che prende stipendi da fame”.

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Redazione