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“Piango quando mi chiamano scimmia”. Lo sfogo di un #calciatore senegalese che gioca al Sud

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Siamo qui troppo spesso a raccontare storie legate al razzismo, ma chi ne è autore ha una costanza superiore di chi le subisce.

Il campo di calcio, in tutta Europa, sembra privilegiato per questa forma di lesione alla dignità umana. Molte partite sono state anche fermate, come gesto eclatante, quando si è superato ogni tipo di decenza.

E questo ha deciso il Team Altamura, squadra militante nel campionato di  calcio di categoria Eccellenza della Puglia.

Se Diagnè Ababacar, ventisettenne giocatore del Senegal, dovesse essere nuovamente vittima di razzismo verbale, i suoi compagni fermeranno il gioco e correranno ad abbracciarlo..

E’ già accaduto su due campi che il senegalese sia stato bersagliato da cori beceri. Ora il calciatore, in una intervista a Repubblica.it, è venuto allo scoperto, denunciando gli insulti e confessando di aver pianto per essi.

“Sono il primo ad essere sorpreso – ha dichiarato all’intervistatore – Qui in Puglia, dove vivo da tre anni e mezzo, mi sento a casa mia. La gente è cordiale e mi vuole bene.”

“Comunque più mi accadono queste cose e più poi mi carico. Quando casco so sempre rialzarmi. Sono fatto così.”

Ababacar ha un sogno nel cassetto, incontrare il campione del Barcellona Iniesta, un suo idolo. Speriamo che al giocatore blugrana arrivi il desiderio, così da mitigare le sofferenze domenicali di un giovane che ama lo sport.

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Published by
Mariateresa Altieri