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Italia-Francia, un’alleanza vincente. Sulle ali dell’export

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L’Italia e la Francia sono partner europei di primo piano, nonostante la crisi finanziaria ed economica che ha colpito questi due paesi negli ultimi anni. Negli scambi commerciali l’Italia si trova al secondo posto nei clienti della Francia e rappresenta il quarto fornitore dietro la Germania, la Cina ed il Belgio. La Francia rappresenta il secondo fornitore dell’Italia dopo la Germania.

Costituiti da un diverso sistema economico che vede grandi gruppi a livello mondiale per la Francia e un importante tessuto di PMI innovanti per l’Italia, questi due paesi hanno realizzato nel 2012 scambi commerciali del valore di 68.3 miliardi di euro, di cui 31.8 miliardi di euro di esportazioni francesi in Italia e di 36.4  miliardi di euro di importazioni francesi dall’Italia, con un saldo commerciale a favore dell’Italia pari a 4.5 miliardi di euro.

Quadro economico a confronto

La Francia registra nel 2012 una riduzione del deficit del 9% e si attesta a 67,2 miliardi, contro i 74,0 miliardi nel 2011. Nel dettaglio, le esportazioni sono cresciute del 3,2% l’anno scorso e le importazioni dell’1,3%. Buona parte del deficit è dovuta alla fattura energetica che è aumentata di 7 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi, raggiungendo la cifra di 69 miliardi.

Il miglior surplus commerciale arriva dal settore aeronautico e spaziale che registra un balzo del +18.3% rispetto al 2011, pari a 20.3 miliardi di euro contro i +17,2 miliardi registrati nel2011. A seguire troviamo il settore agricolo e agroalimentare che registra una crescita del 2.3% rispetto all’anno precedente, pari a 11,5 miliardi di euro.

Infine, le esportazioni legate all’industria del lusso registrano un buon andamento nel 2012. Le vendite di profumi e cosmetici registrano un eccedente commerciale pari a 8.5 miliardi, mentre le esportazioni di borse e articoli da viaggio rimangono invariate rispetto al 2011 (+12.6%) come quella dei gioielli (+21,8 %).

L’Italia chiude il bilancio commerciale con l’estero in attivo di 11 miliardi di euro. Si tratta del miglior risultato dal 1999. Questo risultato si è ottenuto in un contesto dove l’export annuo è stato del 3,7% ed allo stesso tempo dovuto alla flessione del 5,7% degli acquisti. Dal punto di vista settoriale il punto di forza resta la meccanica. Tuttavia l’economia è ancora trainata dai settori tradizionali come calzature, pelletteria e l’agroalimentare che cresce di un ulteriore 2% (rispetto al 2011) e supera la quota dei 31 miliardi.

Presenza francese in Italia

Nel 2012, la presenza francese in Italia è pari all’8.3% ( in leggera riduzione dal 8.8% del 2012), dietro la Germania (16,5%) e davanti la Spagna ed il Belgio. In Italia sono presenti oltre  1100 imprese francesi che danno impiego a 239.000 persone ed aventi un volume d’affari pari a 100 miliardi di euro circa.

Il sistema bancario francese è il primo finanziatore straniero in Italia

Il sistema bancario francese è il primo creditore dell’Italia, con una esposizione totale di oltre  334 miliardi di dollari (dicembre 2012, dati BIS – Bank for International Settlements), pari al 12.4% del PIL. Il sistema bancario francese è anche il primo finanziatore straniero del settore privato non bancario italiano con una esposizione di 235 miliardi di dollari, una cifra che equivale ad oltre il 54% dell’esposizione totale all’Italia rispetto ai 24 paesi riportati alla BRI, molto distante dall’esposizione del Regno Unito (44 miliardi di dollari).

Il sistema bancario francese è anche il primo detentore del debito pubblico italiano con una esposizione di oltre 66 miliardi di dollari , davanti la Germania  (42 Md$). La sua esposizione alle banche italiane (oltre de 31 miliardi di dollari) la posiziona appena dietro la Germania (circa 32 miliardi di dollari). Le più importanti banche francesi attive in Italia sono la BNP Paribas, BPCE,  Société Générale e Crédit Agricole

Presenza italiana in Francia

La presenza italiana in Francia è costituita da Un gruppo di 1400 imprese e 4.400 stabilimenti che creano impiego a 110.000 persone. Nel 2012 si registra un aumento dei progetti realizzati pari ad un +37% rispetto al 2011. Si tratta della migliore performance degli ultimi cinque anni. Dei 693 progetti internazionali realizzati in Francia nel 2012, circa il 10% sono italiani. Tali investimenti hanno consentito il mantenimento di 2100 posti di lavoro  (+31 % rispetto all’anno 2011).

La forte recessione (-6.7% calo della produzione industriale nella media del 2012 rispetto al 2011) che ha colpito l’Italia e che ha avuto tra le conseguenze il crollo dei consumi interni, ha spinto le imprese italiane ad uscire dal mercato e trovare nuovi sbocchi nei mercati esteri ed in particolare in Francia, posizionando l’Italia al secondo posto in Europa e terzo posto mondiale  dopo USA e Germania per progetti realizzati.

Gli investimenti hanno interessato i settori tradizionali quali la metallurgia, la meccanica, la filiera aeronautica e ferroviaria. Il 50% degli investimenti è andato all’ampliamento di siti già esistenti mentre il 41% è costituito dalla creazione di filiali e l’8% è andato all’acquisto di imprese francesi in difficoltà.

Le prime tre regioni ad investire in Francia sono state le Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Le regioni francesi interessate agli investimenti italiani sono La regione parigine de L’Île-de-France, Rhône-Alpes, La Provenza e la Costa Azzurra.

Sistema bancario italiano in Francia

Il sistema bancario italiano è poco esposto in Francia con appena 43 miliardi di dollari (dicembre 2011). Il sistema bancario italiano in effetti, fatta eccezione per Monte dei Paschi presente in Francia, Unicredit e Intesa Sanpaolo che hanno invece privilegiato la loro espansione nell’Europa centrale, è poco internazionalizzato.

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Published by
Edoardo Secchi