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Le ferite invisibili del Sud

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L’ingegnere Jessie White Mario, alla fine dell’800, si recò in soggiorno, per qualche mese, a San Bartolomeo in Galdo. Un paese dell’Appennino Dauno, situato lì dove Puglia, Molise e Campania, si lambiscono per poi distaccarsi.

Esso ingegnere mandò missiva all’autrice di un libro in itinere: “La miseria di Napoli“.

Voleva dare un contributo alla comprensione di talune parti del Regno d’Italia. E così, nel pieno della Questione Meridionale, scriveva: “Ho vissuto alcun tempo a San Bartolomeo in Galdo, infelicissimo capoluogo di circondario della provincia di Benevento. I contadini abitano nel borgo perché malsana l’aria della campagna e sono stipati in casupole o meglio catapecchie con solo pianterreno, senza camino e senza cesso. ………Per miseria dei contadini e per ignoranza, essi lavorano la terra con un un chiodo confitto nell’aratro, tirato da muli………Questa povera gente suda tutto l’anno, con ogni tempo e deve partire ogni mattina da casa dove ha dormito Dio sa come!……..Deve percorrere chilometri a piedi, per andare a zappare da mane a sera. E quando torna si reca a lottare alla fontana comunale per procurarsi l’acqua. Tra schiamazzi e  soprusi”

Questa lettera vuole esprimere tutta la pietà del signore borghese, che dalla Napoli dei salotti, trovava irriverente verso il buon senso, una vita così grama, da sembrare un incubo per chi la vive. Un incubo senza uscita.

A Jessi Mario, pareva di essere entrato in uno di quei quadri di casa sua, che esprimevano il Medioevo.

Ma come quel paese, un intero Sud, era sprofondato in quelle condizioni.

Ecco dunque evidenziato il punto di partenza della cultura contadina, che evolve per tutto il ‘900. Quella cultura che ha generato il pensiero trainante delle vite di milioni di persone, cioè il desiderio di sottrarre i propri figli da quell’amaro destino.

E così, generazione dopo generazione, si è passati dalla fame, alla pancia piena, dalla catapecchia alla casa, sino a desiderare il figlio medico o ingegnere.

Ingegnere come Jessi White Mario, ma senza nessun Medioevo da raccontare.

Il Sud nasce da queste storie. Ma porta nel suo animo, a volte invisibili, queste non secolari ferite.

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Published by
Gianvito Pizzi