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Regione #Puglia, approvata la Legge sul Reddito di Dignità

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Oggi si conclude un percorso con un indubitabile successo della Puglia. Un successo che rivendico come presidente della regione.

Quando accade qualcosa di buono è necessario che almeno noi stessi lo riconosciamo.

Introducendo il Reddito di Dignità siamo i primi a realizzare in Italia un sistema presente da decenni in tutta Europa.

E quando si arriva a fare qualcosa degna di un paese europeo dobbiamo essere contenti e non scadere nelle piccole polemiche del quotidiano. Siamo i primi a fare un gesto di amore per il prossimo trasformato in una vera e propria legge regionale, che non è assistenza, ma riscatto.

Si chiama ReD, reddito di dignità, perché la dignità degli uomini è l’unico scopo che possiamo perseguire in quest’aula. Lo scopo del gioco è la tutela della dignità di coloro che stanno fuori da quest’aula.

Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato duramente per mettere a punto questa legge.

L’esperienza mi dice che quando si deve dominare una complessità, fatta di una miriade di casi a sé stanti ma riconducibili all’ampio tema del contrasto alla povertà, non esiste altro mezzo che tenga insieme le strategie se non il coordinamento delle azioni.

I Comuni devono costruire visioni insieme alle Regioni e insieme mandare il sistema a regime. Con il ReD stiamo creando una sorta di struttura industriale di welfare. ReD è una misura umile e ambiziosa e, attraverso di essa, cerchiamo di fare il nostro dovere. Che è una delle sensazioni più belle che si possano immaginare.

Un risultato importante per me che ci ricorda che i pugliesi non sono secondi a nessuno, non ci manca nulla. A volte manca solo un po’ di solidarietà tra di noi.

Ma c’è sempre ferma la volontà di costruire il nostro ruolo nella storia senza chiedere il permesso a qualcuno che si trova da qualche altra parte e che la sua storia se la scrive da sé.

Questa legge è il massimo sforzo che siamo stati in grado di fare. In linea generale non ci sono stati emendamenti che miravano a stravolgere l’impianto strutturale e logico della legge, che si fonda su una intesa, un patto tra persone libere. La nostra cultura (con riferimento alla maggioranza di governo, ndr.) riteniamo che quando qualcuno ha un momento di difficoltà ci deve essere sempre una seconda occasione.

Noi crediamo che le persone siano un valore, morale, sociale e anche economico. Perché quando si restituisce a una persona o a una famiglia un ruolo nell’economia, l’hai risollevata. E i benefici ricadono anche su tutti, in primo luogo sul sistema dell’assistenza sociale.

Statisticamente il fallimento dell’azione di recupero sarà superiore al numero dei successi. Ma anche solo pochi successi rappresenteranno un traguardo.

Una risposta completamente diversa rispetto all’inerzia che qualcosa cambi in attesa del mercato.

Proprio nei momenti difficili un paese serio e una regione che ha senso di umanità considerano il costo della deprivazione come un elemento che danneggia anche l’economia.
Superando la soglia di povertà miriamo ad avere benefici anche dal punto di vista sanitario, se è vero che la deprivazione è considerata un costo aggiuntivo anche per il sistema sanitario.

Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Mi avrebbe fatto piacere ascoltare il parere del M5S e spiace vederli sugli spalti. Mi auguro che nella fase applicativa si possa riprendere un dialogo.
Non c’è nulla di male quando tieni molto ad una cosa nel vedere che altri la realizzano.

Specie, come in questo caso, se la maggioranza dimostra umiltà, curiosità infinita e voglia di ascoltare tutti. In politica non può esistere la logica di appropriarsi di una idea. Ci sono delle volte in cui ci si limita a fare la critica dagli spalti, ed oggi ne abbiamo la rappresentazione icastica. E delle volte in cui si rischia di commettere degli errori prendendo delle decisioni. Noi siamo esseri umani, tendiamo all’imperfezione e l’unico modo per limitare gli errori è riflettere collettivamente, come avvenuto con il ReD.

Avevo detto che il consiglio avrebbe avuto centralità e così è stato. Io sono restato nel mio ruolo di garante e questo è il mio primo intervento nel percorso legislativo.

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Published by
Michele Emiliano