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Solo l’immediata bonifica della “terra dei fuochi” può fermare il panico sul cibo

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Con la velocità con cui si sono acquistati aerei da guerra, si inizi immediatamente la bonifica reale, a norma, non di facciata e senza infiltrazioni camorristiche, di tutti i terreni, discariche, siti, buche, fossi, stagni, falde acquifere, ecc riempite di rifiuti tossici e radioattivi e già a conoscenza dello Stato da quando Schiavone iniziò non solo a parlare nel ’97 ma anche a condurvi periti del governo stesso.

Da allora non si è fatto nulla se non aspettare che la gente iniziasse a morire come mosche nella terra dei fuochi dove lo Stato è ancora oggi vergognosamente assente e permette che ogni giorno si incendino rifiuti di ogni genere. In America sarebbe intervenuto l’esercito e sparato a vista davanti ad un fenomeno come quello a cui è sottoposta la popolazione campana. Ma non siamo in America. Molto più probabilmente siamo a Calcutta.

Oggi scopriamo leggendo di verbali secretati per 16 anni che la zone inquinata parte dal basso Lazio e arriva fino alla Campania e Molise (addio mozzarella di bufala, buratta ecc), sempre ammettendo l’ipotesi che siano stati solo i casalesi a gestire questo smaltimento e non sia arrivato anche in Puglia, Calabria e Sicilia.

Una delle cose più belle e sane che l’Italia abbia mai avuto ed esportato all’estero è stato il cibo.

Oggi si sta legittimamente diffondendo il panico in Italia. Appena il dolo, l’omertà e la vergogna che ha avvelenato il nostro paese a partire dagli anni ’80 rimbalzerà all’estero, nessuno più vorrà comprare o mangiare cibo italiano. I supermercati del mondo sono pieni di prodotti made in Italy.

Cosa succederà se non si interviene immediatamente e il panico si diffonderà, (temo sia questione di settimane), anche fuori dai nostri confini?

Questa non è un’ipotesi ma semplicemente un dato di fatto che ci investirà nell’immediato futuro. L’export della nostra pasta, pomodori, mozzarelle, formaggi, ecc ecc è immenso. Se collassa anche questo, l’Italia torna indietro di 70 anni e sarà allora ad un punto di non ritorno. Mentre scrivo, quando all’estero dico di essere italiano, la gente ancora sorride dicendo che l’Italia è il paese più bello del mondo e il cibo….non parliamo del cibo. Ancora non sanno, penso ogni volta. Ma per quanto ancora?

L’utilizzazione della nostra terra come pattumiera dei rifiuti tossici arrivati del nord Italia e nord Europa è, come scrivo da mesi, la più grande tragedia dal dopoguerra ad oggi. In Giappone hanno messo immediatamente mano per arginare i danni alla fuga radioattiva dalla centrale (eppure i pesci inquinati sono arrivati fino alle coste americane).

Lo stesso accadde a Cernobyl, anche se sappiamo di aver vissuto con i residui di quella nube radioattiva per vent’anni. Invece che comprare aerei da guerra, si salvi un popolo, i suoi figli e le future generazione che dovranno evacuare il paese se non inizia una vera lotta con corpi specializzati per la lotta alla criminalità organizzata e la bonifica costosissima ma fondamentale e non prorogabile nemmeno di un mese, del territorio inquinato.

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Published by
Gabriele Muccino