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A me piace il centro commerciale, mi ricorda una piazza di paese

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Ti organizzi il viaggio con un paio di amiche, un po’ perché ci unisce il senso della spesa fatta in compagnia, un po’ perché è la volta buona che ci facciamo un regalo da adolescenti appena usciti dalla scuola, cioè uno di quei panini pieni di cose grasse e salse di tutti i colori che sono la gioia per il colesterolo.

Così, arrivi nel centro commerciale. Sistemi la macchina accanto all’ingresso, carrello e via, una botta di vita fra i detersivi, le offerte ‘prendi due paghi uno’, i dentifrici con lo sconto e la carne controllata dai soci come te.

È bello, il centro commerciale, incontri il paesano che qui ti riconosce e ti saluta mentre in piazza in paese non ti guarda nemmeno, fa caldo se fuori si gela e se per caso piove non ti devi portare ombrelli.

È luminoso, il centro commerciale, non fa mai buio e senti meno la malinconia della sera. Hai voglia di un gelato? C’è. Desideri una pizza? C’è. Tutto a prezzi popolari e competitivi, il centro commerciale è democrazia ed equità.

Eppoi c’è musica, che mette addosso il buonumore. Insomma, il confort di un parco giochi per adulti, altro giro, altra corsa.

E si va su e giù, come lo struscio sul corso di un paese nelle sere di feste patronali. Dove c’è aggregazione c’è socialità e ci sentiamo tutti felici nel sentirci uguali.

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Published by
Mariantonietta Ippolito