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E Cosentino disse: “Dudù non mi vuole bene…”

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Il problema è che io qua ho Dudù che probabilmente non mi vuole molto bene“: così lo scorso 6 febbraio Nicola Cosentino scherzava nel corso di una telefonata con il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo parlamentare Gal e membro della commissione permanente Igiene e Sanità.

D’Anna, emerge dalle intercettazioni depositate dai pm al Riesame, è un fautore della linea dura nei confronti di Forza Italia e di Silvio Berlusconi in particolare: “Il Cavaliere ci deve dire solo se siamo graditi o no. Perché noi siamo sette, otto parlamentari che stiamo vicini a Cosentino. Se noi siamo graditi, voi ci spiegate in che modo dobbiamo stare in questo partito, perché certo noi non vogliamo stare sotto il paccheron (lo schiaffo, ndr) di De Siano (coordinatore regionale del partito, ndr) o di altra gente della sua risma. Se non siamo graditi, noi, con grande correttezza, salutiamo e ce ne andiamo, senza fare polemiche“.

Nella telefonata del 6 febbraio, D’Anna, che si trova al Senato, passa a Cosentino tale Gino, non meglio identificato, il quale gli chiede che cosa intenda fare per le elezioni europee: “Farai qualcosa, spero, immagino”. L’ex sottosegretario risponde: “Mah, penso di sì, però vediamo… Vediamo un po’ che dice il capo in testa lì… Non mi pare che negli ultimi tempi mi voglia troppo bene. O almeno non tanto lui, ma l’entourage. Il problema è che io ho qua Dudù (il cagnolino di Francesca Pascale, ndr) che probabilmente non mi vuole molto bene“.

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Redazione