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La rivoluzione dell’artigianato digitale

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La materia si connette ai bit FabLab dà vita alla terza rivoluzione industriale: si sono incontrati a Roma i responsabili dei principali FabLab europei, ‘fabbriche’ di innovazione open, guidati da Neil Gershenfeld, del Massachussets Intitute of Technology (Mit) e padre del concetto di FabLab, e Massimo Banzi, cofondatore di Arduino il vero ‘grimaldello’ delle nuove tecnologie ‘democratiche’.

“È in arrivo una rivoluzione”, lo ha spiegato Gershenfeld, direttore del Centro di Bit e Atomi del Mit. Una rivoluzione che vede i FabLab, una sorta di officine aperte a tutti dove poter utilizzare macchine di precisione controllate dai pc, come realtà in evoluzione. Allo stesso modo dell’evoluzione che ha portato ai pc,”a partire dai grandi laboratori con costosi strumenti siamo passati agli attuali FabLab, sempre più diffusi, il futuro vedrà FabLab portatili, strumenti che permetteranno a ognuno di costruire qualsiasi cosa”.

“Cosa nascerà da questi strumenti – ha proseguito Gershenfeld – è impossibile da dire, pensiamo al fatto che internet non è nato con i pc ma dalla gente che lo usava”.

Viviamo quindi, secondo gli esperti del settore, nell’alba di una nuova rivoluzione digitale e industriale, e Roma si trasforma sempre più in luogo di incontro e riferimento del movimento dei makers, ossia gli artigiani digitali, veri e propri pionieri dell’innovazione con il valore fondante della condivisione del sapere.

“L’incontro – ha spiegato Andrea Mondello, presidente del Tecnopolo – si inserisce all’interno di un percorso più lungo che portiamo avanti da più anni. Vogliamo infatti ospitare e far conoscere i migliori esempi, anche imprenditoriali, che stanno portando alla nascita di un nuovo artigianato digitale”.

L’incontro ricade inoltre in un ciclo di iniziative più ampie che avranno il culmine con la grande Rome Maker Faire che si svolgerà ad ottobre.

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Redazione