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Palazzine bene comune, svolta ad Aquilonia: sospeso l’abbattimento

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Le Palazzine di Aquilonia e la memoria del passato restano in piedi. È questo l’esito dell’incontro, nel piccolo comune dell’Alta Irpinia, a cui hanno preso parte il Comitato Palazzine Bene Comune e esponenti di Aquilonia-Carbonara, movimento politico che sostiene l’amministrazione comunale.

Le palazzine

Casette asismiche Aquilonia in costruzione

Da tempo, il comitato chiedeva un incontro proprio con l’amministrazione, per discutere della delibera comunale di abbattimento delle ultime sei “palazzine”, le casette asismiche costruite dal Regime Fascista dopo il tremendo sisma del 1930. Questo appuntamento è andato in scena proprio ieri, e ha visto un sorprendente accordo tra le parti.

A documentarlo, un comunicato sottoscritto da ambedue le componenti. “Aquilonia-Carbonara – si legge – ha dichiarato con nettezza che si debba soprassedere all’attuazione dei provvedimenti di demolizione almeno finché non si sia svolto un confronto costruttivo che superi le polemiche in corso e affronti il tema nel merito, e ha riferito che di questa impostazione è informato anche il sindaco, Giancarlo De Vito. La posizione esposta nel corso dell’incontro resterebbe valida anche qualora la Soprintendenza non dovesse riconoscere formalmente l’interesse culturale degli edifici in questione”.

La decadenza dei provvedimenti

Casette asismiche, transumanza

Come, però, sottolineato dallo stesso comitato – che naturalmente ha accolto con favore la prima notizia del nuovo anno -, c’è bisogno della “necessaria e formale decadenza dei provvedimenti di demolizione, che, oltre a essere errati nel merito, contrastano con quanto disposto dalle norme sui Beni Culturali”.

L’elemento fondamentale, però, è considerare quella delle Palazzine come un’opportunità “sia per rafforzare l’identità del paese e il radicamento dei suoi abitanti, sia per progettare nuove funzioni e servizi”.

Il movimento civico

Si profila dunque una vittoria per il movimento civico, sorto due anni fa proprio per osteggiare la volontà di abbattere quello che è sempre stato ritenuto “un pezzo di storia” del tessuto sociale di Aquilonia. Nel 1930, a seguito proprio del violentissimo sisma del Vulture, la vecchia Carbonara fu rasa al suolo (ne restano oggi affascinanti rovine che hanno dato vita all’omonimo e visitatissimo Parco Archeologico) e ricostruita un paio di chilometri più in là.

Ma si profila anche un gesto di responsabilità da parte dell’amministrazione, che prende consapevolezza dell’importanza delle Palazzine per gli aquiloniesi e decide di tornare sui propri passi. La storia è un trampolino verso il futuro.

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Redazione